il Giornale, 21 febbraio 2025
"Mai più alleanze”. Calenda manda in frantumi la sinistra: crolla il campo largo.
Il leader di Azione lancia un ultimatum alla segretaria dem: “Non farò più alleanze con il M5S e non cercherò più di lavorare insieme all’opposizione, il Pd decida con chi stare” Il dato è tratto. Con un’intervista al Corriere della Sera, Carlo Calenda lancia un ultimatum ad Elly Schlein e manda in frantumi i sogni dell’opposizione. I patti sono chiari: Azione non farà più alleanze – nemmeno a livello locale – con il Movimento 5stelle e, in aggiunta, non cercherà mai più di lavorare insieme alle forze di opposizione. Ma non solo. Calenda chiede alla segretaria dem di schierarsi a favore del riformismo centrista oppure, al contrario, continuare a inseguire il massimalismo anti-occidentale targato pentastellati.
Dopo mesi di tira e molla con le altre anime dell’opposizione, sono state le parole di Giuseppe Conte ad aprire una volta per tutte il vaso di Pandora. Il leader dei 5stelle non solo ha sostenuto le ultime sparate di Donald Trump sull’Ucraina ma, come se non bastasse, ha aggravato la sua posizione cercando di minimizzare gli insulti trumpiani nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Quello che ha detto Conte è di una gravità inaudita. Sostenere che Trump quando mente sull’Ucraina e insulta Zelensky dice la verità, vuol dire tradire l’Europa e tradire l’Italia. Trump e Putin vogliono stringere l’Europa in una tenaglia”, spiega il numero uno di Azione.
Il silenzio di Elly sul Conte trumpiano imbarazza il Pd
Da qui arriva l’invito al Partito democratico a rompere definitivamente con i pentastellati. “Per me è un ultimatum. Io non farò più alleanze, nemmeno a livello locale con il M5S, né, come invece ho fatto in questi mesi, cercherò più di lavorare insieme all’opposizione”, sentenzia Calenda incalzato dal Corriere della Sera. “Rivolgo un appello a Elly Schlein perché è il momento che il Pd decida. Se davvero si vuole costruire un’alternativa, la si costruisca a partire da un netto posizionamento sulla politica internazionale – prosegue ancora Calenda -, altrimenti si dica con chiarezza che si sceglie di stare con quelli che stanno con Trump e Putin. Il Pd deve avere il coraggio di uscire dall’ipocrisia. Decidano, per una questione di dignità del loro partito”.
Intanto, il tempo stringe.
Lunedì mattina, annuncia Calenda, “con tutte le forze politiche pro Ucraina faremo, al Senato, un’iniziativa di solidarietà a cui parteciperanno anche gli ambasciatori di alcuni Paesi europei e la comunità ucraina – conclude -. Spero che nel mentre Elly Schlein prenda una posizione netta”. Ora la palla passa alla segretaria dem. L’arma del silenzio, questa volta, non è permessa.