la Repubblica, 21 febbraio 2025
Bordelli, orge e parolacce: le verità inconfessabili di Westminster
Il veterano conservatore Simon Hart ha scritto un libro di memorie serializzato dal “Times” sul lato oscuro dei parlamentari britannici. Il tempio della democrazia inglese ribattezzato “Pestminster” LONDRA – Un deputato “chiuso a chiave in un bordello del Kgb”, un assistente parlamentare finito “in un’orgia dove gli hanno defecato addosso”, l’ex primo ministro Rishi Sunak che chiama la sua nuova sottosegretaria “fucking useless”, una “inutile del c…”. Sono solo alcune delle rilevazioni di “Ungovernable”, il libro di memorie di Simon Hart, veterano conservatore ed ex chief whip dei tories (ossia colui che gestisce la disciplina parlamentaria del partito), serializzato dal Times.
I racconti di Hart hanno dato nuova linfa alla piaga di “Pestminster”, ossia il lato oscuro di Westminster e del suo glorioso Parlamento a Londra. Purtroppo, il “dark side” della culla della democrazia occidentale, come la chiamano gli inglesi, si arricchisce continuamente di nuove tenebre. Prima del libro di Hart, l’ultima era stata la chiusura del celebre bar del Parlamento “The Strangers”, dove tra fiumi di alcol si incontrano ogni sera giornalisti, deputati e i loro ospiti, per un sospetto caso di “spiking” nei confronti di una donna. Il pub è rimasto chiuso per oltre un mese e ora riaprirà tra qualche giorno, ma con più severe misure di sicurezza, come l’uso continuo delle telecamere di sorveglianza al suo interno e copri-bicchieri appositi per evitare che qualcuno possa aggiungere droghe o altre sostanze nelle bevande.
Le rivelazioni di Hart, invece, si riferiscono agli ultimi anni di governo conservatore di Rishi Sunak e prima ancora di Liz Truss e gli ultimi giorni di Boris Johnson a Downing Street, quando tra i tory era il caos quotidiano, in una costante atmosfera da fine dell’impero. La storia sinora più clamorosa rivelata da “Ungovernable” (“ingovernabile”) è quella di un deputato tory che nel novembre 2023 telefona ad Hart alle 2.45 di notte: “"Ciao capo… spero di non averti svegliato... Ho incontrato una donna al Carlton Club”, uno dei più esclusivi di Londra e frequentato da molti conservatori, “mi ha offerto un drink, ma credo sia un’agente del Kgb. Ora vuole 500 sterline da me e mi ha chiuso a chiave in una stanza con dodici donne nude e telecamere che stanno filmando tutto”.
Allora Hart organizza una spedizione di salvataggio per l’anonimo deputato tory e contestualmente chiama un taxi per portarlo a casa. Non è chiaro come il parlamentare sia stato liberato dalla stanza chiusa a chiave, ma poco dopo quest’ultimo richiama Hart: il taxi sul quale sale è diverso da quello inviato dal “Chief whip”. “Simon, sono su un taxi di un agente afgano chiamato Ahmed e mi ha chiesto tremila sterline in cambio di un p…”. Ossia di sesso orale. E queste sono soltanto alcune delle rivelazioni di Hart – il libro sarà pubblicato il prossimo 27 febbraio.
“Il povero Rishi”, che a un certo punto chiama una anonima sottosegretaria appena nominata “fucking useless”, “non riusciva a credere che certe cose potessero accadere nel suo partito”, scrive Hart in “Ungovernable”, “lui tende a vedere sempre il meglio di una persona. Avrebbe cambiato subito idea se avesse fatto il mio mestiere”.
Perché il veterano tory nel libro ne racconta di cotte e di crude. C’è per esempio un assistente parlamentare “che va a una festa vestito da Jimmy Saville”, il dj della Bbc e pedofilo seriale morto impunito nel 2011, “e alla fine fa sesso con una bambola gonfiabile, cosa per la quale alla fine è stato licenziato”. Un consigliere di un ministro tory, invece, che “partecipa a un’orgia nel weekend e alla fine qualcuno gli defeca in testa”. Ma per tutto il suo tempo da “chief whip”, Hart ha dovuto convivere quasi quotidianamente con simili eventi. Come il caso, a fine 2022, dell’ex sottosegretario Chris Pincher che, in profondo stato di ebbrezza, molestò due giovani uomini, sempre al Carlton Club. Quello scandalo, insieme al Partygate delle feste a Downing Street durante i lockdown anti-Covid, segnò la fine di Boris Johnson come primo ministro.