Corriere della Sera, 21 febbraio 2025
Thomas Nichols: «Trump non ha una linea chiara, Putin invece sì: vuole un’Europa senza gli Usa».
Il professore al Naval War College e alla Harvard Extension School studia da anni l’evoluzione della Russia. L’obiettivo di Vladimir Putin «è mandare via gli americani dall’Europa». È la stessa politica adottata per decenni dai russi: «Intimidire l’Europa, tenerla sotto scacco». Thomas Nichols, 64 anni, professore al Naval War College (Rhode Island) e alla Harvard Extension School (Massachusetts) studia da anni l’evoluzione della Russia. Nichols collabora anche con la rivista Atlantic.
Putin è uscito dall’isolamento internazionale. Qual è ora la sua strategia?
«Non credo che Putin sia un grande stratega. Ha trascinato se stesso e il suo Paese in un mare di guai nel corso degli anni. Però è un esperto di intelligence che sa come manipolare i creduloni occidentali».
Pensa a Donald Trump?
«Anche. Putin ha preso in giro Trump per anni e sa esattamente ciò che sta facendo».
Per intanto ha aperto il negoziato sull’Ucraina. Conduce lui il gioco?
«Di sicuro ha segnato un punto a favore, attirando Trump e il Segretario di Stato Marco Rubio in una trattativa, alla pari, tra Stati Uniti e Russia, lasciando fuori Zelensky e l’Europa. Questo schema avvalora la sua impostazione: l’Ucraina non è un vero Paese. Non solo. Il vertice a due è un ritorno al passato, quando Usa e Urss si confrontavano sui destini del mondo. Si dice spesso che Putin sia un nostalgico dell’era zarista, ma io penso che sia più corretto definirlo un nostalgico sovietico».
Come finirà la trattativa sulla guerra?
«Impossibile dirlo, fino a quando l’armata russa controllerà il 20% del territorio ucraino. La situazione è talmente instabile che non me la sento di fare previsioni».
Qual è allora il piano di Putin nel medio termine? Si fermerà all’Ucraina o attaccherà altrove in Europa?
«Il primo obiettivo di Putin è di mandare via gli americani dal Vecchio Continente. Dopodiché vuole spaventare l’Europa: siete rimasti soli e ce la vediamo tra noi».
Che cosa significa?
«Putin sa bene che non può conquistare l’Europa, non può nemmeno provarci. Guardiamo la Nato. Anche senza gli americani e i canadesi, sarebbe comunque formata da trenta Paesi europei, alcuni dei quali sono tra i più potenti al mondo. Ma ciò che vuole Putin è intimidire gli europei, tenerli in scacco, proprio come ai tempi dell’Unione sovietica».
Donald Trump starà a guardare?
«Trump non apprezza l’Europa. In realtà non apprezza alcun alleato degli Stati Uniti, ma in particolare l’Europa. Non capisce l’utilità di questa relazione e non ne vuole fare parte. E, di conseguenza, non ha alcun interesse a salvare l’Ucraina».
Quindi Trump potrebbe davvero decidere di ritirare i soldati americani dall’Europa?
«Trump non ha una linea, una strategia leggibile. Ha, invece, reazioni, emozioni. È in realtà un uomo molto debole che è attratto da figure forti, autoritarie. Ammira e, nello stesso tempo, teme Putin. Vorrebbe essere come Xi Jinping o Kim Jong-un. Ecco perché tende a porre il rapporto con questi uomini prima degli interessi americani. Figuriamoci di quelli europei. Quindi è difficile dire se ritirerà i militari dall’Europa o se lascerà la Nato».
Nessuno a Washington è in grado di consigliarlo? Nemmeno i generali del Pentagono?
«Il Pentagono è in pieno marasma. Inoltre Trump ha imparato, per così dire, la lezione del primo mandato. Non ha scelto alcuna persona all’altezza per dirigere la politica estera, la difesa e la sicurezza nazionale. Adesso non c’è nessuno a dirgli che non bisogna contrapporsi agli alleati, per di più insultandoli».