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 2025  febbraio 21 Venerdì calendario

Lo scossone Trump su destra e sinistra

Il vaso di Pandora scoperchiato non finisce di rovesciare le sue novità sulla stanca Europa e i suoi interpreti politici. Ha colpito la destra e la sinistra nelle loro varie articolazioni e nessuno sa come finirà il riassetto in corso. Non è solo la resa dell’Ucraina che Trump sta cercando d’imporre a Kiev in spregio ai valori liberali in cui si è riconosciuta nel tempo la comunità occidentale. È il modo sprezzante con cui Zelensky è stato abbandonato al suo destino e coperto d’insulti. Tutto per compiacere l’interlocutore russo, invece di metterlo alle strette. E infatti Putin continua a bombardare le città ucraine. Ci sono a questo punto alcuni punti fermi. Si è capito che l’Unione europea, per come l’abbiamo conosciuta, ha concluso il suo ciclo. Se si affronta a grandi linee il tema della difesa comune, lo si fa per iniziativa di una capitale storica, come l’altro giorno a Parigi. Lo costosa sovrastruttura di Bruxelles rimane sullo sfondo. Ma si è anche compreso che la stessa l’Alleanza Atlantica assomiglierà ben poco in futuro alla Nato del dopoguerra.Ed è talmente vero che corrono voci sul ritiro delle truppe americane dai paesi dell’Est europeo entrati nell’Alleanza dopo la caduta dell’Urss.Un punto fermo a breve scadenza sono le elezioni tedesche di dopodomani. Qualunque analisi al momento è irrealistica perché non tiene conto di un fattore ancora sconosciuto.Quale Germania uscirà dalle urne?L’alternativa sembra oscillare tra un debole esecutivo di coalizione, fondato sul perno della Cdu-Csu, e un Parlamento nella sostanza ingovernabile, quale sarebbe se la destra radicale di AfD ottenesse il successo da molti atteso e temuto, persino al di là delle cifre fornite dai sondaggi. La prima ipotesi consentirebbe, almeno a breve termine, una relativa stabilità in Europa; la seconda sarebbe carburante per un’ulteriore destabilizzazione.Colpisce a tale proposito il sondaggio diffuso da Andrea Stroppa, l’assistente italiano di Elon Musk, da cui risulta il senso di insicurezza degli italiani, il che suona come sfiducia verso il ministro Piantedosi. Strana in apparenza questa iniziativa nei confronti di un governo “amico” come quello di Giorgia Meloni. Molto meno strana se si pensa che oltre-atlantico si vorrebbe spostare a destra l’asse dei governi europei sui temi della sicurezza e della lotta all’immigrazione. Non è ancora un’interferenza, ma certo esprime diffidenza verso politiche considerate troppo blande in Germania e nella stessa Italia. Un altro effetto del vaso di Pandora.Come dire che nessun equilibrio politico, per quanto conservatore, è al riparo dagli scossoni. Ma se la Meloni è messa in difficoltà dalla nuova fase americana, il cui riflesso italiano è Salvini che si considera il sacerdote dell’ortodossia “trumpiana”, a sinistra c’è chi ha perso il bandolo della matassa.Si è scritto che Salvini e Conte si sono ritrovati sulla vecchia linea populista filo-russa. In parte è vero. Ma ovviamente il tema non è un’improbabile alleanza di governo. In realtà ognuno combatte all’interno del proprio campo. Salvini si sforza di tagliare l’erba sotto i piedi della Meloni; Conte fa lo stesso con Elly Schlein su un tema – la pace e la guerra – che accende la sensibilità degli elettori di sinistra.In realtà siamo già oltre il tripudio per la sconfitta di Kiev e il plauso ai russi.Il nuovo confronto si avvia a essere la difesa europea. Conte premerà per evitare il riarmo e metterà in forte imbarazzo il Pd di Schlein.Non a caso la segretaria si è un po’ defilata dal dibattito, consapevole che le questioni della sicurezza europea sono molto delicate. Il palcoscenico è del rivale dei 5S, il che complica la strategia delle alleanze.Quanto al leghista, avrà il suo daffare nel mettere d’accordo il tifo per Trump e l’esigenza di blandire un elettorato che non gradirà l’aumento delle spese militari.