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 2025  febbraio 21 Venerdì calendario

Dietro al Bosco Verticale, case comunali nel degrado

Bagni dove piove dal soffitto, pareti che rendono le stanze roventi d’estate e gelide d’inverno, luci nelle parti comuni che non funzionano da mesi oppure sono state riparate e adesso restano accese sempre, anche di notte, disturbando il sonno, macerie sul ballatoio da mesi o un grosso buco nel muro del salotto, dove un trapano è stato usato un anno fa per una riparazione di tubi e non è più stato chiuso. E cantine che si allagano ogni volta che diluvia con quadri elettrici «annegati», svuotate ormai per non perdere tutto. Stride il contrasto: siamo subito dietro al Bosco Verticale e la scintillante Biblioteca degli Alberi.
Decine di inquilini del comitato Isola Case popolari i cui alloggi sono di proprietà del Comune con gestione ordinaria in mano a Mm hanno presentato un esposto di 300 pagine in Procura e ieri mattina hanno denunciato anche di fronte ai membri della Commissione Piano quartieri il degrado dove vivono. 
«I prezzi in zona sono aumentati per la riqualificazione di Porta Nuova ma le condizioni di vita nelle nostre case sono peggiorate o non migliorano mai», dicono. Si parla di via Confalonieri 3, via Volturno 26-32, e ancora in via Pepe 38, via Borsieri 2-4-6 e 12, via Pastrengo 1, via Sebenico 1-3-5 e altri ancora: lì «a dispetto di quanto si può pensare, si vive nel disagio». A chi conosce bene certi stabili Aler di San Siro o del Corvetto le magagne possono sembrare non così drammatiche ma i residenti, ieri mattina, mostravano tutta la loro esasperazione e non temevano di farsi citare. «L’ascensore è rotto da gennaio e ci hanno detto che dobbiamo pazientare fino a metà marzo ma la nostra vicina è disabile e non riesce ad uscire di casa», dice Sara da via Borsieri 12. In via Confalonieri 3 i lucernai sono stati riparati «ma il cancello è sempre rotto e la gente entra dentro». Pare difficile avere gli interventi calendarizzati, «siamo in tanti e gli edifici sono vecchi, la richiesta di manutenzione è continua. Risultato: il call center Mm rimanda continuamente la risoluzione o quando anche fa i lavori, qualcuno li disfa», nota Maria che abita in via Volturno 32. Il vandalismo è un problema, ribatte Mm, e talvolta anche coordinarsi con le varie competenze (manutenzione ordinaria e straordinaria, forze dell’ordine per il problema sicurezza). Il cahier de doléances non finisce – anche se gli inquilini chiamavano per nome il tecnico Mm: segno che la presenza, pur senza risoluzione definitiva dei problemi, è però continua. 
In via Pepe 38 «piove nelle case e ci sono macerie sulla ringhiera che non vengono mai tolte ma soprattutto ci sono tantissime case vuote, con il bisogno di alloggi che c’è», racconta ancora Sergio; in via Borsieri 4 e 6 «le porte delle cantine non si chiudono, la gente ci dorme dentro, ci sono topi e persino escrementi e soprattutto ogni volta che piove si allaga tutto con il rischio di corto circuito», dice Olga. «In casa mia, nel muro, c’è un grosso buco che doveva servire a riparare dei tubi ma non è stato mai chiuso, addirittura da un anno», dice Antonella, da via Borsieri 6. Prende nota il presidente della Commissione Federico Bottelli: «In tre anni abbiamo portato le Commissioni consiliari 22 volte là dove sono urgenti i sopralluoghi, come in questo caso. Garantiamo il massimo impegno». Dal canto suo anche Mm, che gestisce in città quasi 28 mila alloggi di cui oltre 22mila abitati regolarmente e con contratto, cerca di rispondere. C’è da aggiungere il timore che serpeggia, e riguarda la delibera di un anno fa con cui il Comune (e l’allora assessore alla Casa Pierfrancesco Maran) ha dato mandato al fondo di investimento Invimit di valutare l’acquisto di parte del patrimonio abitativo del Comune. Il progetto pare congelato, ma in futuro non si sa.