Corriere della Sera, 20 febbraio 2025
Processo a Delmastro, la requisitoria della Procura conclude con la richiesta di assoluzione.
Secondo la pm Rosalia Affinito «venne diffuso esclusivamente ciò che era stato già rivelato in Parlamento perché il resto era riservato»
“Non lasciamo respirare chi è dietro quel vetro”. Le parole del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, pronunciate due giorni fa alla presentazione a Roma di una nuova auto per il trasporto di detenuti al regime del 41 bis e di alta sicurezza, scatenano le polemiche dei membri dell’opposizione di governo. A indignare alcuni parlamentari è l’intervento di Delmastro, diffuso anche attraverso un video che ora circola sui social. ANSA/Fermoimmagine dal canale ufficiale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
«Foste stati voi nei panni dell’imputato avreste saputo che era segreto? No, io non lo avrei saputo…» s’interroga l’ex procuratore aggiunto Paolo Ielo. Articolata in due momenti, la requisitoria della Procura al processo nei confronti di Andrea Delmastro conclude per la richiesta di assoluzione del sottosegretario di FdI. Secondo la pm Rosalia Affinito, prima a sostenere le ragioni dell’accusa, la vicenda della rivelazione del segreto di ufficio, teoricamente realizzata passando al collega Giovanni Donzelli atti che riguardavano l’inchiesta del Dap nei confronti di Alfredo Cospito, appare chiara. «Ciò che viene successivamente fornito a Bonelli (Angelo Bonelli, deputato di Avs, ndr) erano le stesse informazioni fornite da Donzelli in Parlamento. Ciò dimostra che vi era un segreto amministrativo sul materiale. Venne diffuso esclusivamente ciò che era stato già rivelato in Parlamento perché il resto era riservato».
Paolo Ielo, la natura del segreto «amministrativo e di Stato»
Il tema da affrontare secondo la pm è quello del diritto. Prosegue Paolo Ielo: «Segreto: posso dirvi che quando mi è arrivata la notizia di questo fatto ho capito che era una storiaccia e dunque mentre tutti parlavano io me ne stavo sui libri». Ielo prosegue affrontando la natura del segreto nelle sue molte declinazioni: «Il segreto amministrativo è diverso dal segreto di Stato ma anche da quello investigativo. L’esistenza di questa forma di segreto è indiscutibile». Va avanti: «La natura della notizia non può generare il carattere di riservatezza. Se così fosse saremmo nel più totale arbitrio dunque non può essere così. Intendo produrre la nostra prima richiesta di archiviazione dalla quale non mi sposterò di un millimetro». E infine: «Si trattava di notizie segrete, punto. Il provvedimento del capo del Dap conferiva ulteriore riservatezza a quegli atti». Passando a trattare il cosiddetto elemento soggettivo del reato Ielo dice: «Inesistente l’elemento soggettivo del reato in questo caso. Il gip risponde come avessimo chiesto archiviazione per errore di diritto. Da tutto il rumore di questo processo si esce rispettando le regole del diritto. Nelle motivazioni si smentisce quanto sostenuto dalla gip. Se sbaglio, sbaglio in compagnia di tutti quelli che si sono occupati di questo fatto».