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 2025  febbraio 20 Giovedì calendario

I refusi come inconscio tipografico

Caro Francesco, una piccola correzione al mio ultimo Straparlando. Come si usa dire, una errata corrige per la firma in palchetto dell’intervistata, apparsa come Anna Ferrauta e non Anna Ferruta.Niente di male. Accade. Essendo Ferruta un’autorevole psicoanalista viene da pensare, ironia della sorte, a una specie di vendetta dell’inconscio tipografico. Chi indagò a fondo l’argomento fu Sebastiano Timpanaro. Uomo complesso, sommo classicista, afflitto da nevrosi mai risolte. Nel suo Lapsus freudiano sollevò il dubbio che quello verbale avesse un’origine sessuale. A riprova della sua tesi elencò gli errori dei copisti antichi e medievali.Oltretutto, in un certo periodo della sua vita, era stato correttore di bozze. Mestiere decisamente vintage. Ma in fondo chi meglio di Timpanaro, filologo eccelso, poteva affrontare l’indisciplina delle parole? La caduta di una lettera non deve necessariamente finire nel cimitero dei refusi.Antonio Gnoli
Ahimè, refuso, ma di senso cangiante, come la famosa donna elefante che era elegante. È stato un atto o attimo di distrazione o distruzione, di trasgressione o trascrizione, dettato o destato? E alla fine Anna Ferruta ne esce pulita o punita? Insomma qualcosa è avvenuto, senza polpa di nessuno.