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 2025  febbraio 20 Giovedì calendario

Mons. Paglia parla dei corvi che aleggiano in Vaticano

In giro ci sono «corvi» che speculano sui malanni del Papa, ma Francesco parla, scherza, ha voglia di reagire. «C’è bisogno di lui» e non bisognerà attendere tanto per rivederlo in Vaticano. Ne è convinto monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita.
«Io ho notizie positive. Mi auguro che il Papa possa guarire presto perché c’è bisogno di lui. C’è bisogno che possa riprendere pienamente la sua vita di pastore della Chiesa, che in questo tempo è più che preziosa: vediamo il mondo che forse ha qualche resipiscenza sulla tragedia della guerra, ma può essere aiutato a comprendere la giustizia, la dignità, i diritti e i doveri della famiglia umana. Questo Papa è necessario».
Francesco si è esposto a impegni giubilari e bagni di folla.
«Sì ma questo è papa Francesco. Certo uno dei problemi della sua salute è la non curanza che a volte manifesta verso la stessa. E forse ci dovrebbe essere maggiore solerzia da parte di tutti noi a proteggerlo. Io comunque la prima lezione che traggo da questa sua esagerazione è quella di interrogarci sulle nostre esagerazioni contrarie: troppa cura di se stessi e poca cura delle relazioni con gli altri».
Il Papa in effetti la sera chiama la parrocchia di Gaza.
«In un mondo che vive del virtuale questo sta a dire quanto tenga alle relazioni dirette e immediate, fino all’esagerazione».
Giorgia Meloni ha riferito di averlo trovato vigile e sempre dotato di senso dell’umorismo.
«Mi fa molto piacere, anche perché non mancano i corvi, e sapere che il Papa continua anche a scherzare mi pare una notizia utile per tutti».
Quando parla di corvi si riferisce alle fake news che girano sull’aggravarsi del Papa?
«Sì, e non solo. Guardiamo con maggiore positività a questo momento».
Ma se guarirà ce la farà il Papa con tutti impegni del giubileo a continuare a governare?
«Quando ha cominciato a stare sulla sedia a rotelle qualcuno ha chiesto al Papa se poteva ancora governare, e Francesco ha ricordato l’episodio del cardinale Marchetti Selvaggiani, al quale un monsignore mandato da Pio XI domandò la stessa cosa, e il cardinale rispose: dica a chi lo ha mandato che Roma si governa con la testa e non con i piedi. La Chiesa non è anzitutto un’organizzazione, la Chiesa si governa facendo risplendere il primato dell’amore per gli altri».
Secondo lei quando tornerà il Papa in Vaticano?
«Non sono un medico ma immagino che non bisognerà aspettare molto. E mi auguro che sia molto più attento lui e tutti noi a moderare, diciamo così, i suoi eccessi di impegno. Tutti sappiamo quanto il contatto diretto con la gente sia per lui davvero vita. Del resto era quello che capitava a Gesù, quando scese dal monte tutti volevano toccarlo perché da lui usciva una forza straordinaria che aiutava e guariva».
Ma a 88 anni e con i germi che girano il contatto è pericoloso.
«Esatto: mi auguro che gli altri lo aiutino… Allo stesso tempo sono sicuro che accadrà quello che avvenne quando gli apostoli cercarono di frenare Gesù con i bambini: lasciate che vengano a me».
Intanto la Chiesa prega: il cardinale vicario Reina ha invitato i fedeli della diocesi di Roma a pregare per la salute del Papa.
«Bene ha fatto a esortare la Chiesa di Roma a pregare per il suo pastore. Questo è accaduto fin dall’inizio, come narrano gli Atti degli apostoli quando San Pietro era in carcere. Non che il Gemelli sia un carcere! Però è doveroso che i fedeli preghino per lui. E da malato il Papa invita a riscoprire la forza della preghiera, non solo per sé, anche per tutti coloro che soffrono, pensiamo alle guerre, ai malati, agli anziani soli».