La Stampa, 19 febbraio 2025
Cos’è lo Stinger, l’arma che sta in spalla
Lo Stinger è una specie di bazooka che colpisce aerei e elicotteri in avvicinamento ed è un’arma preziosa per la fanteria che così non è più vittima predestinata degli attacchi dal cielo. Anzi. Come scoprirono a loro spese i sovietici nella guerra d’Afghanistan, pure una milizia stracciona, se dotata di Stinger, può abbattere i preziosi jet come anche gli elicotteri d’attacco. E infatti dopo che gli americani rimpinzarono clandestinamente di Stinger i combattenti afghani, le sorti di quella guerra cambiarono radicalmente. Quando i sovietici si ritirarono da quel bagno di sangue, era il 1989. La Cia a quel punto cercò di recuperare i preziosi Stinger che avevano dato ai mujaheddin, ma li hanno recuperato solo in parte.La stessa esperienza, molti decenni dopo, l’hanno vissuta i soldati dell’Ucraina. Sulla carta erano destinati a facile sconfitta perché i russi avevano una schiacciante superiorità aerea. E chi ha il dominio aereo colpisce facilmente i soldati di terra. Se però questi ultimi hanno gli Stinger, la questione cambia e gli aerei sono costretti ad attaccare da lunghissima distanza con ben altra efficacia. Perciò gli Stati Uniti da subito – e per la prima volta ufficialmente – rifornirono di Stinger le forze di Kiev.Prodotto dall’industria americana Raytheon, lo Stinger è composto da un missile, tubo di lancio, sistema di identificazione e impugnatura rimovibile. Peso stimato, 15 chilogrammi. Il tutto si appoggia alla spalla. Basta indirizzarlo contro l’aereo o l’elicottero che si avvicina, poi il missile fa tutto da solo perché ricerca il calore prodotto dal motore del velivolo attaccante e lo colpisce inesorabilmente.Si stima che ne siano stati prodotti 70 mila esemplari in quarant’anni. Ultimamente lo hanno aggiornato per abbattere anche i droni.