La Stampa, 18 febbraio 2025
L’asteroide YR4 preoccupa. E la Cina recluta personale a difesa della Terra.
Aumenta la percentuale di un impatto futuro, ma le probabilità restano sempre basse. L’amministrazione statale cinese per la scienza e la tecnologia sta assumendo esperti in «difesa planetaria»
Che la Cina sia ormai da molti anni una potenza spaziale mondiale, in grado di competere (autonomamente) con le maggiori realtà al mondo del settore, è ormai un fatto assodato. Pertanto non stupisce la maggior parte degli analisti spaziali, soprattutto quelli occidentali, che la grande potenza spaziale asiatica si stia attivando anche per un programma di difesa planetaria considerando i potenziali pericoli dell’asteroide YR4, scoperto nel dicembre scorso dall’Osservatorio «Atlas» in Cile, destinato ad un passaggio molto ravvicinato con la Terra nel 2032. Che si spera resti un «passaggio», e non un impatto. Al momento, le probabilità restano basse.
Missioni spaziali a difesa del Pianeta Terra. C’è anche la Cina
I programmi di «difesa planetaria» puntano infatti a difenderci da un possibile impatto con un grosso asteroide, che potrebbe provocare catastrofi sul nostro pianeta. E sono formati da reti di telescopi terrestri che monitorano e osservano di continuo lo spazio, e poi da missioni spaziali che vengono realizzate appositamente realizzate per testare le tecnologie di «deviazione» della traiettoria del potenziale asteroide pericoloso, oppure nel peggiore dei casi, inviare una missione per deviarne uno che si indirizza verso la Terra. È il caso della missione Nasa «Dart», che ha deviato con successo un asteroide di piccole dimensioni nel 2023, e con la sonda europea «Hera» che sta viaggiando verso quell’asteroide per verificare ulteriormente che la missione di deviazione e la traiettoria siano state effettivamente modificate. Dymorphos non è un asteroide pericoloso per la Terra, ma fu scelto dagli astronomi come un oggetto utile per testare una missione di «difesa planetaria», come per l’appunto la «Dart», a cui hanno collaborato anche aziende e centri di ricerca italiani. E non è un mistero che la Cina, che fa anni programma e porta a termine con successo missioni di sonde interplanetarie, stia progettando missioni verso asteroidi anche per deviarne la traiettoria. Una è già in fase di realizzazione, partirà tra 4 anni e invierà due piccoli satelliti verso un asteroide scoperto nel 2015. Nel frattempo, oltre a programmare la missione di una sonda spaziale, recluta giovani ricercatori e astrofisici, che si dedicheranno a tempo pieno a questi studi. Che hanno, evidentemente, un’enorme importanza per il futuro del nostro pianeta. I programmi di ricerca puntano dritto verso YR4, nel caso in cui le probabilità, che da alcuni giorni, secondo la NASA, sono aumentate da 1 su 83, quindi dell’1,2 per 100, e ora salite al 2,3 che spossa davvero impattare la Terra il 22 dicembre 2032.
Ricordiamo che il corpo celeste ha dimensioni tali, tra 40 e 100 metri, da non creare un cataclisma planetario, ma un impatto locale, sia pure rilevante, simile a quello che capitò nel 1908 nella steppa di Tunguska, in Siberia, in zona disabitata. Secondo l’International Asteroid Warning Network, il corridoio di rischio per un impatto, ovvero la regione in cui potrebbe verificarsi, si estende attraverso l’Oceano Pacifico, il Nord America meridionale, l’Oceano Atlantico, l’Africa, il Mar Arabico e l’Asia meridionale. YR4 è un asteroide «complicato», poiché segue una traiettoria che non è possibile seguire con precisione e con continuità, ecco perché le percentuali variano. Sarà osservabile fino ad aprile, e poi per calcolarne in dettaglio i parametri bisognerà attendere il 2028. Sarà il grande Telescopio Spaziale «Webb» a monitorare la traiettoria di YR4. Quando sarà ancora più preciso definirne la traiettoria e quindi le potenzialità (al momento basse) di impatto con la Terra.
Nel frattempo quindi, l’amministrazione statale cinese per la scienza, la tecnologia e l’industria per la difesa nazionale sta reclutando personale per posizioni di «difesa planetaria» a causa delle preoccupazioni relative all’impatto dell’asteroide 2024 YR4 con la Terra nel dicembre 2032: «La Cina ha formato una squadra di difesa planetaria per contrastare la minaccia degli asteroidi vicini alla Terra in seguito alla scoperta di un grande asteroide che potrebbe colpire il nostro pianeta entro sette anni», riferisce il South China Morning Post. Annuncio ufficiale: «Si cercano giovani laureati fedeli, con competenze in ingegneria aerospaziale, cooperazione internazionale e rilevamento di asteroidi. Il governo invita i giovani di età inferiore a 35 anni, con qualifiche professionali e tecniche e una ferma posizione politica a sostegno del partito comunista cinese».
La «Scala Torino», il «pericolo 3»
Secondo la pubblicazione, poche settimane dopo la scoperta di 2024 YR4, l’Amministrazione statale per la scienza, la tecnologia e l’industria per la difesa nazionale ha pubblicato un annuncio per tre posti vacanti per ricoprire «posizioni di difesa planetaria». In particolare, l’agenzia è alla ricerca di laureati per monitorare e studiare gli asteroidi e sviluppare metodi di allerta precoce. Sulla scala di Torino, che va da 0 a 10 e viene utilizzata per misurare il pericolo di un impatto con un oggetto vicino alla Terra, 2024 YR4 è stato classificato come 3. Il nome della «scala di pericolosità asteroidi», equivalente alla «Mercalli» per l’intensità dei terremoti, è stata così battezzata in occasione di un grande convegno internazionale dedicato al pericolo asteroidi che si tenne a Villa Gualino, sulla collina torinese, nel 1999. Scala 3 significa che si è sopra 1, e quindi è una situazione che va tenuta sotto controllo. La scala va da 0 a 10, quindi da un rischio nullo a un impatto sicuro con la capacità di causare una catastrofe globale.
I commenti, e il tema affrontato all’ONU
E a proposito, gli esperti, anche in Italia, non creano allarmismi. «Va sottolineato che nel 98 per cento dei casi non c’è impatto – spiega l’astrofisico Walter Ferreri – Da Terra lo possiamo osservare ancora per un paio di mesi, perchè si sta allontanando dalla Terra ed è un oggetto comunque piccolo su classe astronomica, quindi da aprile 2025 fino a 2028 sarà troppo lontano e non osservabile dalla Terra. Ma saranno i telescopi spaziali a tenerlo sotto controllo. È comunque giusto e fondamentale potenziare una rete di controllo terrestre per tenerli sotto controllo. Ve ne sono molto assai più grandi di YR4, che fortunatamente al momento non hanno traiettorie che possano incrociare la Terra». Secondo Gianluca Masi, astrofisico e direttore del Virtual Telescope Project, non dobbiamo allarmarci. «L’esistenza di istituti e gruppi di lavoro che monitorano e nel caso si attivano davanti a queste simili circostanze è un dato positivo, dimostra come abbiamo messo in piedi una rete di monitoraggio, e permette di immaginare scenari risolutivi. Stanno facendo il loro lavoro, e abbiamo dimostrato che abbiamo le capacità di deviare l’impatto degli asteroidi, come ha dimostrato la missione Dart, davvero straordinaria. Sono convinto che le nuove osservazioni, come avvenuto poi con Apophis e con altri asteroidi che ci avevano preoccupato in passato, porteranno le probabilità di collisione praticamente a zero». Nel frattempo, il tema è stato recentemente affrontato a Vienna nella riunione già prevista dello Space Mission Planning Advisory Group dell’Onu, per valutare le possibili azioni da intraprendere per mitigare l’eventuale rischio. Lo rende noto l’ESA, Agenzia Spaziale Europea, che presiede il gruppo e che sta monitorando attentamente l’asteroide con il suo Ufficio di difesa planetaria.