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 2025  febbraio 18 Martedì calendario

Mattarella: “Auspico che la Russia torni al rispetto del diritto internazionale”.

CETTIGNE (Montenegro) – Gli chiedono delle minacce russe e Sergio Mattarella risponde con la premessa, non scontata a Mosca, che deve una risposta alla “libera stampa”. Poi risponde così: “L’auspicio è che la Russia torni a svolgere un ruolo di rilievo nel rispetto della sovranità di ogni Stato, è un auspicio che ho sempre fatto nel rispetto del diritto e della carta delle nazioni unite”.
Come dire: se la Russia tornerà a rispettare il diritto internazionale calpestato riavrà l’amicizia dell’Europa.
La risposta diretta ai doppi avvertimenti che la portavoce del ministero degli esteri russa, Maria Zakharova, gli ha riservato nell’ultima settimana, però non c’è. Mattarella ha ribadito la sua inflessibilità sui principi, per il resto ha preferito smorzare la polemica, confermando così la strategia del silenzio adottata, di concerto con il governo e la Farnesina, nei giorni scorsi. Un presidente della Repubblica non può rispondere a una funzionaria.
C’è la neve a Cettigne, la vecchia capitale del Montenegro, a quaranta chilometri da Podgorica. Mattarella è in visita di Stato in Montenegro per dare una mano a questo Paese che sogna di entrare nella Ue entro il 2028. Il presidente Milatovic ringrazia l’Italia “per l’aiuto incommensurabile”, ed elogia Falcone e Borsellino, due miti anche in questo Paese: la lotta alla criminalità organizzata non conosce confini.
Ma torniamo ai due temi caldi. Le minacce russe all’Italia (con tanto di hackeraggio) e la posizione della Ue nel negoziato che si va profilando.
“Il rispetto del diritto internazionale – dice – è sempre stata la posizione dell’Italia: nitida, limpida, chiarissima”.
Come dire: se Putin non avesse invaso l’Ucraina, dentro un contesto geopolitico che ricorda tristemente gli anni Trenta, Mattarella non avrebbe mai equiparato l’occupazione di Kiev a quella di Hitler in Cecoslovacchia e Polonia. “È utile ricordare che quando l’Ucraina, con il consenso della Russia, divenne indipendente disponeva di una grande quantità di armi nucleari. Su sollecitazione di Usa e Russia l’Ucraina ha consegnato alla Russia alcune migliaia di testate nucleari. A fronte di quel trattato sottoscritto l’Ucraina registrava l’impegno di questi Paesi a rispettarne e garantirne l’indipendenza e integrità territoriale. Noi vorremmo che si ripristinassero quegli impegni ed accordi”.
Come finirà a Kiev, ora che si profila un negoziato, che vede la Ue messa ai margini? “L’auspicio è che si raggiunga una pace giusta in Ucraina e che non sia fittizia o fragile”, risponde all’indomani del vertice di Parigi, che ha visto undici leader europei riunirsi per provare a delineare una strategia unitaria da contrapporre alla diarchia Trump-Putin.
La Nato reggerà? Sì, risponde il presidente. “È nata decenni addietro, ha una storia robusta e non c’è nulla che può incrinare questo legame, non ho timore. Non vi è pericolo che possa essere incrinato”.