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 2025  febbraio 18 Martedì calendario

La poetessa Gemma Bracco truffata a Roma. «Ti buttiamo dalla finestra». Rubati contanti, gioielli e lingotti d’oro per 3 milioni.

di Marta Giusti
18 febbraio 2025
I due in casa dell’80enne oltre 6 ore, le telefonate e la messa in scena. Poi l’arresto.
 
Una maxi-truffa, poi degenerata in rapina in abitazione, messa a segno ai danni di una ottantenne romana che ha vissuto un pomeriggio da dimenticare. «Si sieda perché le devo comunicare una brutta notizia». È così che esordisce il primo interprete del copione di una truffa con escalation durata per oltre sei ore. Gli attori, nel complesso, sono due: il finto avvocato ed il finto maresciallo dell’Arma dei Carabinieri. È la poetessa milanese Gemma Bracco la vittima di della truffa degenerata in rapina.
 
A conclusione delle indagini della Squadra Mobile coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, ieri mattina, uno degli autori – un 35enne napoletano – è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma, che ha disposto nei suoi confronti la restrizione cautelare in carcere. «Ti spezziamo in due», «Ti scaraventiamo dalla finestra», sono alcune delle minacce che le avrebbero rivolto. Bracco alla fine è riuscita a chiamare sua figlia, la quale l’ha soccorsa e ha chiesto l’intervento della polizia. Gli investigatori hanno identificato uno dei rapinatori, grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, che l’hanno incastrato.
 
IL PIANO
 
Nel mettere a segno il piano, gli stessi truffatori hanno avuto l’attenzione di tenere impegnate tutte le linee telefoniche della donna, sia l’utenza fissa sia quella mobile, all’evidente scopo di scongiurare che la stessa potesse eventualmente contattare un familiare e vanificare così il piano dei due, riusciti, complessivamente, a sottrarre, tra danaro in contante, monili e lingotti d’oro, circa 3 milioni di euro. La vittima, riuscita a chiamare la figlia, ha preso coscienza di quanto le fosse accaduto e ha chiamato la polizia. Al presunto responsabile, incastrato anche dal suo telefono, vengono contestati la truffa e la rapina, entrambi aggravati dall’essere stati effettuati all’interno delle sue mura domestiche. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti, in un frangente, il 35enne avrebbe scaraventato la donna su una sedia minacciandola di tirargliela addosso. All’esito dell’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, per lui è quindi scattato il fermo di polizia giudiziaria per rapina aggravata. Sono tuttora in corso approfondite indagini per individuare i responsabili che hanno agito in concorso. Il caso è del 4 ottobre 2024.
 
Parte quindi una vera e propria escalation della truffa con chiamate che si susseguono e che si traducono anche nell’accesso, a più riprese, dei complici all’interno dell’appartamento della donna. In preda alla disperazione, ormai convinta di dover aiutare la figlia, la donna non si esime neppure dall’aprire la cassaforte custodita in casa, consegnando lingotti d’oro nelle mani dei suoi truffatori. Non mancano, come spesso accade, le raccomandazioni di questi ultimi rivolte alla donna tese a non contattare altri membri della famiglia. Addirittura, quando, nel corso di una delle chiamate, i suoi interlocutori prendono consapevolezza di un’imminente visita che la vittima avrebbe ricevuto di li’ a poco, riescono a convincerla a far accomodare l’ospite al piano superiore affinché rimanesse ignara di quanto stava accadendo.
 
LA BANCA DATI
 
Le indagini condotte dalla Polizia di Stato hanno ricondotto ad un uomo originario dell’hinterland partenopeo, incastrato dalle immagini estrapolate dall’impianto di videosorveglianza in dotazione al palazzo dove risiede la vittima di questo triste episodio. La sua fisionomia, tracciata nella banca dati delle Forze di polizia, ha restituito un primo indizio che si è poi integrato e completato con gli ulteriori sviluppi investigativi. Proprio il telefono del truffatore, lo stesso strumento con cui è stato messo a segno il colpo, ha infatti ulteriormente incastrato l’arrestato. All’uomo vengono contestati il reato di truffa e di rapina, entrambi aggravati dall’essere stati perpetrati all’interno delle sue mura domestiche. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti, in un frangente, il 35enne avrebbe scaraventato la donna su una sedia minacciandola di tirargliela addosso. Al termine dell’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, per lui è quindi scattato il fermo di polizia giudiziaria per rapina aggravata. Sono tutt’ora in corso approfondite indagini per individuare i responsabili che hanno agito in concorso nel medesimo di reato.