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 2025  febbraio 18 Martedì calendario

Il corpo dei pontefici nella storia

Dalla spiritualità della religione alla materialità del corpo del rappresentante di Dio sulla terra, il Vescovo di Roma, il Capo della cristianità e il solo monarca elettivo nello Stato più piccolo del mondo. Il corpo del Papa va oltre le leggi della fisica e della biologia e oltre la pietas verso i defunti e il rispetto verso un uomo che non è come tutti gli altri uomini. Il pendolo della storia ha oscillato dalla santificazione all’esecrazione, dalla perpetuazione dei resti mortali alla glorificazione simbolica, dall’oltraggio blasfemo all’imbalsamazione per la persistenza materiale. Con eccessi eclatanti.
Nel IX secolo Stefano VI fece esumare i resti di Papa Formoso morto otto mesi prima, lo fece rivestire con i paramenti sacri, lo pose sul trono e lo fece processare nel cosiddetto synodus horrendus che ne sancì la deposizione in un macabro rito suggellato dallo scempio del cadavere gettato nel Tevere dalla folla urlante, dissolvendone la sacralità. Un caso unico, poiché i Pontefici, in eredità spirituale con le procedure dell’antico Egitto per i faraoni-dei, venivano imbalsamati. Il mortale doveva tendere all’immortalità. La morte di un Papa soggiace a complesse e ritualizzate procedure divenute cerimoniale, perché i Papi fanno la storia e segnano spesso le epoche.
Al di là delle cognizioni scientifiche il cardinale camerlengo ne accertava il decesso con tre colpetti in testa con un martelletto d’argento e ogni volta chiedeva «vivis?». Al silenzio veniva pronunciata la frase «vere Papa mortuus est», con l’apertura di tutte le fasi delle esequie e poi del conclave. L’imbalsamazione, invasiva, era affidata a esperti che asportavano gli organi interni (precordi) alcuni dei quali conservati in apposite urne nella cripta dietro l’abside della chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio, nella parrocchia del Quirinale dimora dei Papi fino al 1870. Qui sono custoditi i resti di 23 Pontefici, da Sisto V a Leone XIII. A interrompere l’usanza dell’Imbalsamazione fu nel 1904 Pio X che la vietò con clausola testamentaria.
Altra cosa, invece, è la preservazione per garantire l’esposizione pubblica ai fedeli. Le procedure consolidate nella prassi non sono disciplinate dal Diritto canonico ma possono essere oggetto di intervento dello stesso Pontefice. Il corpo viene comunque deposto, con i paramenti sacri, in una triplice cassa di legno di cipresso, una di noce e un’altra di piombo. La tumulazione avviene nelle grotte vaticane. Con la salma sono deposti oggetti che ne simboleggiano l’azione spirituale e che possano testimoniare ai posteri gli atti del pontificato. Dopo la morte di Karol Wojtyla i polacchi ne chiesero il cuore da custodire nella sua Cracovia, secondo un’usanza che interessò i grandi della Polonia come Fryderyk Chopin e il Padre della Patria Józef Pilsudski. A seguito della canonizzazione la salma è stata traslata in una cappella laterale della Basilica di San Pietro, vicino alla Pietà di Michelangelo; al suo posto è stato sepolto Benedetto XVI. Il Papa, dunque, accentra nel suo essere la dimensione fisica e umana e quella trascendente e divina.
Non sono comunque mancati nella storia, per i torbidi legati a supremazia e potere, saccheggi, scempi e profanazioni sacrileghe a scapito di una figura di sovrano diverso da tutti gli altri regnanti, perché esercitava nello stesso tempo il potere spirituale e quello temporale. La breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870 pose fine con la forza all’ultimo residuo di un anacronismo come il potere temporale, che però i Savoia pagarono con la scomunica e l’epiteto di “pseudo Re d’Italia”, e una lunga fase di contrasto sulle coscienze dei cattolici nella partecipazione alle sorti del Regno. La ferita sarà suturata solo nel 1929 con la Conciliazione.
Quello che non cambierà nella Città del Vaticano avvolta dalla Città Eterna è quell’alone di riserbo, di mistero e di frenetico quanto invisibile lavorìo diplomatico e medico attorno alla salute, alle malattie e al loro decorso sul corpo del successore di Pietro. Di re ce ne sono tanti, ma il Papa è uno solo.