Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  febbraio 18 Martedì calendario

Gli adolescenti sudcoreani stanno seduti 11 ore al dì

«L’importante è andare», sentenziava Jack Kerouac nel celeberrimo On the road, biografia romanzata della vocazione “stradaiola” dei giovani americani. Una manciata di anni più tardi, l’allora giovanissimo Bruce Springsteen intitolava l’opera che lo avrebbe consegnato alla fama Born to run, nato per correre. L’America fissava il paradigma dei giovani e lo diffondeva in mezzo mondo attraverso cinema letteratura e musica (vi ricordate il rock roll?). Irrequietezza, inquietudine, mobilità, desiderio di varcare i confini: ecco l’identikit che catturava l’immagine dei giovani. E oggi? Sedentari. Pigri (nel muoversi, non certo nello studiare).
Incollati alla sedia. La spinta ad andare è spenta. La “furia” deambulatoria consumata. È il ritratto (allarmato) che arriva dalla Corea del Sud. Un’occorrenza non certo solitaria: il Paese asiatico rappresenta, in qualche modo, l’anticipazione di molte delle dinamiche presenti già o destinate ad affermarsi con forza nelle società industriali avanzate.
Italia compresa. Secondo un rapporto pubblicato dal Korea Institute for Health and Social Affairs, gli adolescenti coreani di età compresa tra i 13 e i 19 anni trascorrono seduti in media più di 11 ore al giorno. E più precisamente: 11,02 ore al giorno nei giorni feriali e 9,21 ore al giorno nei fine settimana. Come riporta il Korea Herald, si tratta di un peggioramento rispetto alle precedenti “stime”: nel 2017, i ragazzi trascorrevano seduti 10,19 ore nei giorni feriali e 8,45 ore nei fine settimana.
Cosa scandisce la vita degli studenti sudcoreani? Sono gli impegni di studio ad inchiodare i ragazzi alla sedia? In realtà, non solo. Anche il tempo libero è inghiottito sempre più dalla sedentarietà. Secondo il rapporto, mentre la quantità di tempo trascorso seduti per scopi di studio è leggermente diminuita nel periodo, quello libero dagli impegni scolastici è aumentato. Il tempo medio trascorso seduti per attività legate allo studio nel 2023 è stato di 7,59 ore nei giorni feriali e di 3,84 ore nei fine settimana, in calo rispetto alle cifre del 2017. Ma il tempo trascorso seduti per svago personale è stato in media di 3,44 ore nei giorni feriali e 5,37 ore nei fine settimana nel 2023, segnando un aumento rispetto alle 2,55 ore e alle 4,53 ore del 2017, rispettivamente. Insomma, il tempo libero non spinge più fuori di casa. Libertà non fa più rima con movimento. “È chiaro che il tempo libero tra gli adolescenti coreani sta diventando sempre più sedentario”, spiegano dal Korea Institute for Health and Social Affairs. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda agli adolescenti di dedicare almeno un’ora di esercizio fisico “moderato-intenso” al giorno, ma l’attività fisica tra gli studenti coreani, commenta la stampa sudcoreana, «rimane gravemente carente». Ma non basta. L’inattività inizia molto prima, immobilizzando anche i più piccoli. Secondo una ricerca della Korea Press Foundation, bambini sudcoreani di età compresa tra i tre e i quattro anni trascorrono circa 184,8 minuti al giorno davanti a schermi di dispositivi elettronici come smartphone, TV e computer. Tre volte in più rispetto alla quantità raccomandata per la stessa fascia di età dall’Organizzazione mondiale della Sanità.