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 2025  febbraio 18 Martedì calendario

I cent’anni della Treccani

«L’Enciclopedia deve riuscire, per il valore degli scritti, per la bellezza delle illustrazioni e per la nobiltà della composizione, superiore alle migliori dell’estero. Deve essere apprezzata per la sua importanza e per la sua bellezza. Deve riuscire opera seria, utile, rappresentativa della cultura italiana, tale da essere desiderata dagli studiosi e dagli amatori del bel libro». Era questo l’intento programmatico di Giovanni Treccani, che il 18 febbraio 1925 fondò con Giovanni Gentile l’Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti. Ovvero: la Treccani. Per molte famiglie italiane quella collezione di volumi ponderosi, esposti con fierezza in biblioteca, rappresentava un investimento sul sapere, e sul futuro del sapere, molto prima che Internet rendesse un gioco da ragazzi la ricerca di informazioni su qualsiasi tema.Oggi, un secolo dopo, la Treccani è diventata anche un importante portale digitale, un punto di riferimento multidisciplinare con oltre un milione di pagine visitate al giorno. Un’evoluzione straordinaria, tutt’altro che conclusa, dell’Istituto presieduto da Carlo Ossola e diretto da Massimo Bray. Che sarà al centro delle celebrazioni del centenario che si svolgeranno venerdì 21 febbraio (ore 10.45) presso la sede dell’organizzazione in piazza della Enciclopedia Italiana, 4, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella.«L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani – dice il presidente Ossola – celebra cento anni. Una comunità di persone che convoca saperi dando vita a opere di grande valore culturale, alle quali hanno collaborato alcuni dei più eminenti studiosi e intellettuali della Nazione e della ricerca internazionale».«Oltre ai volumi che ci attendono negli scaffali di casa o nelle biblioteche – precisa il filologo e critico letterario – l’Istituto ha creato anche una piattaforma di consultazione digitale tra le più frequentate quotidianamente dagli studenti e da chi cerca una informazione sicura. È anche grazie a questa offerta plurale che l’Istituto della Enciclopedia Italiana, forte del suo prestigio, può oggi guardare con fiducia al futuro, consapevole che – in questo mondo sempre più complesso – la risposta non sia la specializzazione del frammento, ma il comporre organicamente quadri di pertinenza».A quei primi 35 volumi di testo, pubblicati dal 1929 al 1937, seguì il Dizionario enciclopedico italiano, sintesi di vocabolario ed enciclopedia pubblicata in 12 volumi tra il 1955 e il 1961. E poi l’Enciclopedia dell’arte antica classica e orientale, prima opera tematica di Treccani, realizzata tra il 1958 e il 1966; l’Enciclopedia del Novecento (1975-90), articolata in 522 saggi, che vide la collaborazione di 21 premi Nobel. Oltre a opere quali Frontiere della Vita (1998-99), XXI Secolo (2009-10), oppure le enciclopedie dedicate ai grandi classici della letteratura e della cultura italiana ed europea: Dante (1970-73), Virgilio (1984-87), Orazio (1996-98), Machiavelli. Enciclopedia Machiavelliana (2014).«Certamente – scrisse il compianto filosofo Tullio Gregory (1929-2019), a lungo collaboratore dell’Enciclopedia – l’opera ha rappresentato una matura espressione della cultura italiana in anni difficili per il Paese». Non si trattò certo di «opera del Regime la sua autonomia scientifica è stata più volte sottolineata da Salvemini ad Argan né la voce Fascismo, scritta da Giovanni Gentile e firmata da Mussolini, impresse all’opera un’impronta o ne determinò la natura». Gregory ricorda anche l’opera che, nel dopoguerra, segnò la rinascita del Paese, il Dizionario Enciclopedico Italiano che con i suoi duecentomila lemmi «univa insieme l’enciclopedia e il lessico della lingua parlata: res e verba».Significativi pure gli uomini che hanno contribuito a questi traguardi. Dapprima sotto la direzione di Umberto Bosco e di un grande storico della lingua come Bruno Migliorini, con il contributo di un lessicografo come Aldo Duro. Successivamente, sarebbero arrivati più giovani linguisti come Walter Belardi e Tullio De Mauro. Treccani rappresenta oggi anche una moderna piattaforma digitale. Nell’era della ricerca sul web, il sito dell’Istituto rappresenta una valida alternativa a indirizzi molto popolari, grazie al valore aggiunto della sua storia, sinonimo di affidabilità. Bisogna infatti ricordare che l’Istituto è stato riconosciuto ente di diritto privato di interesse nazionale e istituzione culturale (l. 123/2 aprile 1980). Quindi, è indipendente dallo Stato, anche per la parte finanziaria. La nomina del suo presidente spetta, di diritto, al presidente della Repubblica.A Palazzo Mattei di Paganica – storica sede dell’Enciclopedia – si sottolinea che l’Istituto è oggi «una realtà poliedrica proiettata verso il futuro, grazie a un modello crossmediale innovativo che poggia su un patrimonio culturale unico di storia, lingua, arte, scienza, musica, sport e tradizioni». Di recente, in occasione del Festival di Sanremo, è stato presentato il libro La Canzone Italiana, edito da Treccani Libri, del critico Felice Liperi, con presentazione di Gino Castaldo. E ci sono iniziative pensate per lasciare il segno, come la mostra Viaggio di conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente, appena conclusa a Pechino: è stata aperta dalla premier Meloni e poi chiusa dal presidente Mattarella. Nell’anno dei 700 anni dalla morte del grande viaggiatore veneziano.