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 2025  febbraio 16 Domenica calendario

Come uscire dalla pazza folla

Ogni anno a luglio, alla cerimonia di apertura dei festeggiamenti di San Firmino, che segnano l’inizio imminente della corsa dei tori a Pamplona, in Spagna, più di 5.000 persone si accalcano nella piazza centrale della città. La folla inizia la mattinata vestita di bianco. A mezzogiorno, gran parte dei loro vestiti è stata tinta dirosa dalla sangria che scorre a fiumi.I partecipanti all’evento hanno descritto la rumorosa calca di persone a Denis Bartolo, un fisico dell’École Normale Supérieure di Lione, in Francia, che non ha osato mettere piede nella piazza. «La densitàdi persone è così alta che non si tratta soltanto di sentirsi a disagio», riferiscono secondo Bartolo i partecipanti, ma «diventa doloroso, come se si avvertisse una pressione sul petto». Per diversi anni lo studioso ha filmato e studiato l’evento con l’obiettivo di contribuire a prevenire in futuro gli assembramenti che possono diventare letali nei grandi eventi pubblici. In un articolo pubblicato sulla rivista Nature, Bartolo e i suoi colleghi affermano che è possibile prevedere il movimento spontaneo di una grande folla in uno spazio ristretto, una volta che la densità delle persone supera una soglia critica.Studiare folle numerose e ammassate è notoriamente difficile. «Non si possono semplicemente invitaremille persone a partecipare a un esperimento» spiega Bartolo. Anche se si potesse, ammette, «non saprei come garantire la loro sicurezza». Ecco perché il festival di San Firmino si presentava così invitante per una ricerca di questo tipo. Coinvolge migliaia di persone che si riuniscono in modo prevedibile e relativamente tranquillo ogni anno.Il dottor Bartolo e i suoi colleghi hanno montato delle telecamere sui balconi superiori di due edifici ai lati opposti della piazza per filmare i partecipanti ammassati sotto. «Se si guarda il video, la dinamica sembra davvero irregolare, caotica, turbolenta», ma il suo team si è chiesto se fosse possibile individuare un principio organizzativo che regola i movimenti della folla. Analizzare il filmato è stato un po’come studiare il flusso dell’acqua. «Ovviamente non è possibile rilevare la posizione di ogni singola molecola d’acqua. È del tutto impossibile», nota Bartolo. Eppure esistono tecniche matematiche nel campo della fluidodinamica che consentono ai ricercatori di misurare il flusso di un materiale ispezionandone la direzione e la velocità. Il ricercatore ha applicato questi stessi metodi alla festa di San Firmino.La folla si è rivelata meno caotica di quanto sembrasse. Al contrario, i ricercatori hanno rilevato oscillazioni circolari all’interno del mare di persone. «Stiamo parlando di centinaia, se non migliaia, di persone, che seguono tutte la stessa traiettoria circolare in sincronia». Inoltre, i movimenti orbitali – in cui ogni persona traccia un cerchio approssimativo dal proprio punto di partenza individuale nella folla – impiegavano 18 secondi per essere completati in questa particolare piazza. Il tempismo era così affidabile che il dottor Bartolo ha precisato che «si può impostare l’orologio» sulla sua dinamica, anche se i movimenti potrebbero inizialmente apparire casuali. Il suo team di ricerca ha poi applicato quanto appreso alla fuga precipitosa di una folla. Sono stati esaminato i filmati di sorveglianza della Love Parade del 2010 a Duisburg, in Germania, dove 21 persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite. «Anche in questo caso abbiamo rilevato le stesse oscillazioni», emerse poco prima della tragedia, ha chiarito il dottor Bartolo. Quando i ricercatori hanno costruito un modello matematico della meccanica delle folle, hanno scoperto che al di sopra di una densità critica di persone, questi movimenti circolari emergono spontaneamente. Non dipendono da alcuna forza interna o esterna, come nel caso di persone che si spingono attivamente l’una con l’altra.Come precauzione di sicurezza, il dottor Bartolo suggerisce di monitorare le traiettorie orbitali di queste folle. Rilevarle può offrire il preavviso dell’emergere di movimenti pericolosi e incontrollati. Cogliendo le oscillazioni quando sono piccole, afferma, gli organizzatori di eventi potrebbero chiedere alla folla di disperdersi o di stare ferma, prima che le orbite crescano di dimensioni e portino le persone a essere schiacciate o calpestate.«Non siamo ancora arrivati a questo punto», obietta tuttavia Annalisa Quaini, matematica computazionale dell’Università di Houston che non è stata coinvolta nello studio, a proposito di tali possibili applicazioni nel mondo reale. Una cosa è avere un luogo ben illuminato filmato con telecamere di alta qualità, un’altra avere a disposizione riprese di sicurezza notturne, dalla definizione sgranata, che per esempio potrebbero non far emergere i movimenti circolari rivelatori. Tuttavia, la dottoressa Quaini ha definito la ricerca un importante contributo alla comprensione del comportamento collettivo di grandi folle dense.«Si tratta di uno sforzo enorme», ha puntualizzato. «E un giorno saremo in grado di utilizzarlo in un contesto pratico».©The New York Times 2025