Il Messaggero, 16 febbraio 2025
I combattimenti con le spade laser a Roma
Dall’Eur al quartiere Africano sempre più romani combattono con le spade laser. Un nuovo sport che sta riscuotendo sempre maggiore successo. E nelle palestre manca solo di sentire la frase «Che la forza sia con te» prima del duello stile Guerre Stellari. A testimonianza di quanto sia uno sport sentito, dei tre posti sul podio dei campionati italiani, due sono romani.Una gara con le spade laser ha come teatro un’arena. Qui gli avversari si sfidano. La lama è in plastica ed è illuminata da un led. «Vedere queste armi che volteggiano nell’aria e fanno come rumore “swush swush” è d’impatto. Sembra un film», racconta Angela Volpe, astrofisica nella vita e per passione rettrice dell’Accademia di Roma di Ludosport, la realtà che riunisce gli appassionati italiani di questo sport, il Light Saber Combat, il combattimento con le spade laser che ricorda (ma che non ha nulla a che vedere) la saga cinematografica di Star Wars. Chi la pratica la definisce “la scherma del futuro". «Stiamo cominciando a strutturarci per diventare uno sport vero e proprio prosegue Volpe Ci stiamo lavorando dal 2006, quando i maestri fondatori si sono chiesti come sarebbe stato combattere con delle vere spade laser e hanno dato vita a Ludosport, che da Milano si è diffusa in tutto il mondo. A Roma gli iscritti sono in aumento e gli atleti che gareggiano da anni stanno intraprendendo un percorso per diventare istruttori». Sono state messe a punto sette tecniche tenendo conto dell’arma. «Noi ci chiamiamo Ludosport perché il meglio della disciplina viene fuori solo attraverso il divertimento. Questo ci aiuta ad affrontare la competizione», afferma l’atleta. Ma dove si può imparare a praticare questo sport? A Roma ci sono l’Ordine del tempio all’Eur; l’Ordine di Marte all’Africano e l’Ordine di Diana a Bracciano. «Il campione nazionale Francesco D’Addosio, che combatte con il nome di Uppi, è romano continua la rettrice Ognuno deve scegliere un nome di battaglia. Il mio è Stalker, mi è stato dato da un atleta che mi ha definito una stalker dell’arena perché rincorro l’avversario e lo butto fuori. Sono di Roma anche il terzo classificato a livello mondiale, Jacopo Viola (chiamato Lilla durante le battaglie) e il terzo posto in Italia conquistato da Pietro Scarica, Starman in duello». A raccontare la storia di questi cavalieri senza armatura l’ordine a cui appartengono e il loro grado è la divisa composta da pantaloni, tunica, sottotunica e cintura. La parte superiore varia a seconda del proprio livello: nero per i novizi, beige per gli iniziati. Gli accademici possono scegliere sottotuniche di diversi colori e indossare un passante rosso o verde. Quando si diventa cavalieri la tunica cambia.I tornei possono essere rated e unrated (dall’inglese, ufficiali e non ufficiali). Nei secondi, a parte quelle imposte dalle forme, non ci sono regole. Si può personalizzare la divisa e avere regolamenti particolari. Ad esempio, per un torneo unrated in Inghilterra è stata realizzata una divisa con la rosa dei Tudor. Quelli ufficiali sono strutturati in gironi per un massimo di 64 partecipanti, per definire gli accoppiamenti per le fasi eliminatorie. «I prossimi tornei d’ordine si terranno il 9 e il 15 marzo per l’Accademia di Roma, mentre quello accademico il 12 aprile annuncia “Stalker” Il 31 maggio ci sarà il torneo nazionale. Il mondiale a novembre». In ogni torneo ci sono due classifiche: quella “arena”, basata sul punteggio e la “stile”, che dipende dall’esecuzione delle mosse. «Quando veniamo colpiti, siamo noi atleti a doverlo dichiarare dice l’istruttore Non è facile farlo. Ci sono diverse regole per l’autodichiarazione. Se facciamo bene ci danno più punti stile». Viene assegnato anche il premio Cu. Ri, (iniziali di “cura” e “rispetto", due dei tre valori insieme al “servizio”, su cui si basa la disciplina). Un po’ come l’insegnamento del saggio Jedi.