Corriere della Sera, 16 febbraio 2025
In morte di Carla Gatto, nonna di Giulia Cecchettin
La forza e la dignità con cui Carla Gatto era stata accanto al figlio Gino e ai suoi nipoti, nel dolore, l’avevano resa per tutti simbolo di saggezza e coraggio. Era infatti riuscita a trasformare la devastante perdita della nipote Giulia Cecchettin, sequestrata e uccisa l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta, in un’occasione per diffondere messaggi di amore e di supporto per tutte le donne vittime di violenze. Una battaglia che ora Gino, piegato da un altro terribile lutto, dovrà portare avanti senza il prezioso sostegno della amata mamma.
Carla Gatto si è spenta, a 76 anni, il giorno di San Valentino:qualche ora prima era stata colpita da un malore mentre si trovava in stazione a Rovigo, la città dove risiedeva. Elitrasportata d’urgenza all’ospedale di Verona, il suo cuore non ha retto. «Forza mamma, non smettere di lottare», aveva scritto Gino su Facebook nelle ore in cui la vita della madre era appesa a un filo, accompagnando il messaggio con una citazione dalla canzone di Simone Cristicchi, Quando sarai piccola, presentata a Sanremo. Parole che avevano suscitato un’ondata di affetto e commozione per Carla, la «nonna coraggio» sempre al fianco del figlio e dei nipoti Davide ed Elena, a partire dai primi momenti della sparizione di Giulia, fino al giorno della sentenza che ha condannato all’ergastolo Turetta.
«Mamma è stata un esempio di voglia di vivere con determinazione, forza e felicità nonostante le innumerevoli sfide che ha dovuto affrontare – ha detto, ieri, Gino commosso —. Lavoratrice instancabile, educatrice illuminata, mi ha sempre insegnato i valori del rispetto e della cultura. La morte di papà e di Monica l’avevano provata duramente ma era riuscita a ritrovare entusiasmo. La morte di Giulia era stata per lei un colpo durissimo da sopportare». «Di lei – ha aggiunto – ci resta un esempio di forza, dignità e amore da seguire. Ed un sorriso che ti faceva capire cosa sono le cose importanti ed il bello della vita». «Noi abbiamo il nostro dolore, e ce lo portiamo fino alla tomba», così parlava Carla lo scorso 4 dicembre, all’esterno del tribunale di Venezia. Alla lettura da parte del pubblico ministero delle atrocità subite dalla nipote per mano dell’ex fidanzato, la 76 enne aveva fatto il gesto di coprirsi le orecchie, per non aggiungere altro dolore. «Giulia non ce la restituirà più nessuno. Di lei resterà soltanto una tomba», aveva detto la nonna, parte civile al processo di cui aveva seguito ogni udienza. «Era una ragazza forte», ricordava della nipote, «ma allo stesso tempo aveva un animo buonissimo ed era perennemente allegra. Era una rosa che stava sbocciando». Nonna Carla e Giulia avevano infatti un rapporto speciale, unito dalla passione per il disegno e l’amore per la natura. Anche poche settimane prima di essere uccisa dall’ex fidanzato, la 23 enne si era confidata con lei. «Un giorno venne a trovarmi e mi disse di aver lasciato Pippo – raccontava Carla durante un’intervista —. Mi confessò che lui era troppo possessivo, e io risposi che aveva fatto bene, che era la scelta giusta».
Pur chiedendo giustizia, non aveva mai dimostrato odio nei confronti di Turetta e della famiglia. «Mi spiace molto per i genitori di Filippo – le sue parole —. Penso sia un dolore anche per loro». Scrittrice e pittrice, aveva dedicato a Giulia il suo ultimo libro Con lo zaino in spalla e... la storia di una ragazza che sfugge alle violenze per realizzare i propri sogni. Una scelta che aveva suscitato polemiche sui social, Carla era stata infatti accusata di sfruttare l’immagine della nipote morta per farsi pubblicità. La scrittrice non si era, però, piegata agli hater : «Forse il prossimo libro lo dedicherò alla mia bambina, che con molto dolore mi manca», aveva annunciato. «Pagine che ora – dicono gli amici —. Carla scriverà con Giulia in cielo».