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 2025  febbraio 14 Venerdì calendario

San Valentino, Ricky Tognazzi e Simona Izzo, 40 anni insieme: «Siamo il bianco e il nero. Non andiamo d’accordo su niente»

«Le divergenze le chiudiamo con un abbraccio» spiega l’attore e regista. Con la moglie ha diretto un film su Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, dedicato in particolare alla figura di ques’ultima, nelle sale il 23 maggio
Erano i Tognizzo quando i due Ferragnez erano bimbi: Simona Izzo e Ricky Tognazzi sono fra le coppie più solide e longeve dello spettacolo. Un film a quattro mani appena finito su Falcone e la moglie Francesca (in sala il 23 maggio, ricorrenza della strage di Capaci), Ricky Tognazzi a San Valentino ha una ricetta per l’amore che sfida gli anni: «Mai cadere nella noia».
Sembra facile...
«Non siamo d’accordo su niente, il bianco e il nero. A parte i 40 anni di passione, la vediamo diversamente su tutto. Ma alla fine le divergenze anziché dividerci ci divertono. La chiudiamo con un abbraccio, e non andiamo mai a letto arrabbiati. La noia uccide i rapporti».
Non vi succede mai mai?
«E come si fa? 40 film insieme, abbiamo visto nascere e crescere amori, una figlia mia, Sarah, e il suo, Francesco. Quattro nipoti. A volte succede, che io resti pietrificato davanti al vulcano, ma Simona con il suo uso ipnotico delle parole se la cava sempre».
Più tranquillo l’inizio della vostra storia.
«Simona cercava un attore per il suo primo film diretto con la sorella Rossella, Parole e baci. Mi aveva visto in Colpo di fulmine di Marco Risi. Mi volle incontrare. Non so se già le interessassi, però succede ai registi che inconsapevolmente cerchino nei personaggi un’incarnazione dei propri sogni». Interviene Simona Izzo, a letto con la febbre: «Quando ci siamo conosciuti, la prima di una lunga serie di affinità elettive: io avevo appena mangiato una carbonara, il cestino della troupe. Avevo preso la pasticca per digerire e lui mi chiese “Ce l’hai il Gaviscon? Ci siamo guardati negli occhi, dicendoci che digerivamo allo stesso modo».
Chi è più tollerante?
«Lei risponderebbe che sembra più aggressiva ma poi vinco sempre io, io la stessa cosa di lei. Siamo pari».
Le donne oggi sono più autonome, impegnate. In alcune famiglie può innescare dissidi.
«Facile avere una geisha che pensi solo a te e ti rende la vita semplice, ma quanto più intrigante è un rapporto dove ci si misura insieme con le prove di tutti i giorni! Noi siamo in simbiosi 24 ore, come il canguro e il marsupio. Pronti a essere l’uno e l’altro».
La gelosia?
«Succede che ci sia, ma mai nei confronti delle persone: se Simona passa troppo tempo al lavoro e mi trascura, se si dedica ad altri più che a me. Quella più strettamente sentimentale no, ho totale fiducia in lei. Anzi, aggiungo: sono più vicino io ad Antonello (Venditti, precedente legame della Izzo da cui è nato Francesco, ndr) di lei, tanto che ormai lo chiamo il mio ex marito. E lei chiama la mia ex moglie (Flavia Toso) la sua ex moglie. Ci si capisce di più».
Anche la vostra una famiglia allargata.
«Non c’è bisogno di ritrovarci alle feste comandate, perché nella casa sull’Aurelia ci siamo sempre gli uni per gli altri. Ora Alice, una dei quattro figli di Francesco Venditti, è da noi in attesa di un trasloco. I figli di Francesco li ho visti crescere. E lo stesso avverrà con quelli di Sarah, felicemente fidanzata con Marco, al di fuori dello spettacolo. Se ci fosse un punteggio, il nostro sarebbe alto, perché azzardiamo ogni giorno un tuffo carpiato».
A San Valentino?
«La celebrazione è stata divorata dal consumismo ma credo il vero senso sia ritrovarsi insieme a cena, tutti attorno al tavolo, a discutere. Da noi il silenzio non è contemplato».
Vi accapigliate talvolta?
«Ma no, prevalgono sempre la forza di volontà e il buonsenso. Ce ne fossero fra chi detiene il potere, ma in politica entrano in gioco altri fattori. Gli interessi privati, i giochi di forza.Non credo che un modello sia adattabile all’altro».
Simona ha raccontato in tv il viaggio di nozze bis poco fa in Oman, toccando l’importanza del sesso, anche a una certa età.
«La sua schiettezza mi fa rabbrividire. Riesce con maestria a miscelare realtà e fantasia. La adoro per questo».