il Giornale, 13 febbraio 2025
YouTube compie 20 anni, una storia di successo
A riguardarlo ora, il video in cui Jawed Karim si fa riprendere davanti alla gabbia degli elefanti del giardino zoologico di Los Angeles è l’antitesi di un contenuto di successo su YouTube: fisso, noioso, pieno di disturbi. Diciannove secondi di pachidermico nulla. Niente per cui varrebbe la pena di ricordarlo, tranne il fatto che quella clip è passata alla storia come il primo contenuto «uploadato» su YouTube. Era il 23 aprile del 2005. Karimi, ingegnere informatico e nerd in servizio permanente di origini bengalo-tedesche, all’epoca venticinquenne, era uno dei fondatori con Chad Hurley e Steve Chen della piattaforma per la condivisione di video, nata due mesi prima, il 14 febbraio 2005.
Quel video, «Me at the Zoo», allora nessuno lo poteva immaginare ma si avviava a cambiare il futuro e nei due decenni successivi sarebbe stato visto 348 milioni di volte. Tantissime considerato la sua scarsa valenza drammaturgica, poco se si tengono a mente i record nel frattempo inanellati dalla piattaforma della freccia bianca su tasto rosso. Il video più visto, il primo e finora unico a superare i dieci miliardi di visualizzazioni (attualmente è sui 15,6) e Baby Shark Dance, tormentone minorile che ha funestato i pomeriggi di centinaia di milioni di genitori in tutto il mondo. Al secondo posto, con 8,6 miliardi di «download», c’è un video musicale, genere che con gli anni ha preso il sopravvento del consumo di video: si tratta di Despacito di Luis Fonsi, con il suo reggaeton urban. Quindi una raffica di filastrocche per bambini e poi l’Ed Shheran di Shape of you, che si deve accontentare di 6,4 miliardi di «scarichi». E a proposito di numeri: gli accessi quotidiani sono 70 miliardi e ognuno di noi trascorre in media 35 minuti sulla piattaforma. Roba da grande fratello.
YouTube negli anni è cambiato e da piattaforma di video casalinghi è diventata una vera televisione alternativa. Acquistato da Google nell’ottobre 2006, è oggi il secondo sito più visitato dopo l’insuperabile Google (sempre lui). Il programma Google AdSense consente di inserire pubblici tà nei video più visti, indirizzate in base al contenuto del sito e a come è profilato il pubblico. Ciò che consente anche ad alcuni content creator di guadagnare ingenti cifre. Mai come YouTube, che nel 2024 ha incassato 36,2 miliardi in pubblicità, 10,4 soltanto nel quarto trimestre, anche grazie all’intensa campagna bipartisan di propaganda politica legata alle elezioni presidenziali Usa. Presto le prestazioni saranno ulteriormente migliorate da un più massiccio impiego dell’intelligenza artificiale, che contribuirà a ottimizzare il ritorno sulla spesa pubblicitaria. E pazienza se gli avvisi più mirati sono anche i più invasivi.
Nell’immediato futuro di YouTube ci sono una sempre maggiore attenzione ai podcast, che sono uno dei formati più rilevanti e influenti nella piattaforma, e per i quali sono stati lanciati nuovi strumenti e migliorate le opportunità di monetizzazione per i creator; il lancio di un nuovo livello di interazione tra utenti e creator; una sempre maggiore «televisizzazione» della piattaforma, con la possibilità di creare un’esperienza da un secondo schermo che consenta di svolgere azioni come commentare o fare acquisti su un video usando un dispositivo mobile e una nuova funzionalità chiamata «Guarda con», che consente ai creator di commentare live e reagire in tempo reale a eventi sportivi e di altro genere.
Voglio una vita youtubizzata. E se il prodotto sono io, alla fine me la sono andata a cercare. Su YouTube, naturalmente.