Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  febbraio 11 Martedì calendario

Immigrazione, i laburisti usano il «metodo Trump» per contrastare l’ascesa di Farage

Trump per il governo Starmer: ieri l’esecutivo laburista britannico ha reso pubblici una serie di video in cui si vedono immigrati illegali scortati dalla polizia agli aerei per la deportazione.
Le immagini mostrano i clandestini arrestati, caricati sugli autobus e infine messi sui voli diretti all’estero, in alcuni casi in manette: quando scene simili erano state diffuse dalla nuova amministrazione americana si era levato un coro di indignazione, ma adesso il governo di sinistra di Londra si fa vanto di tattiche analoghe.
Questo blitz mediatico è un tentativo di contrastare l’irresistibile ascesa del partito di Nigel Farage, «Reform», che diversi sondaggi danno ormai in testa nelle preferenze degli elettori: il cavallo di battaglia della destra populista è proprio l’immigrazione e Starmer è deciso a correre ai ripari affrontando di petto la questione, tanto da dire ai suoi ministri che «i progressisti sono stati troppo rilassati riguardo all’impatto dell’immigrazione». Significativamente, quei video diffusi dal governo non mostrano il logo laburista ma hanno uno sfondo azzurrino molto simile ai colori del partito di Farage.
La linea dura
Dal luglio scorso sono stati deportati 19 mila immigrati illegali,
un record dal 2017
In realtà, i laburisti di Starmer hanno avuto fin dall’inizio un approccio muscolare: da quando sono arrivati al governo, nel luglio scorso, hanno deportato quasi 19 mila fra immigrati illegali, criminali stranieri e richiedenti asilo respinti, un record dal 2017, mentre solo nell’ultimo mese ci sono stati oltre 800 raid della polizia a caccia di lavoratori clandestini, un aumento esponenziale rispetto al passato. E questa settimana la ministra dell’Interno, Yvette Cooper, parteciperà di persona a uno di questi blitz. Adesso, però, il governo ha deciso di fare di queste operazioni la propria bandiera e di comunicarle direttamente al pubblico nella maniera più efficace: «È imporrante che facciamo vedere ciò che stiamo facendo», hanno detto dal ministero dell’Interno.
Ma non c’è solo l’immigrazione. I laburisti hanno mandato in soffitta anche l’idea di rendere più facile il cambiamento legale di genere, che al momento richiede il parere di un panel di medici e magistrati: di fronte alle accuse di voler introdurre di fatto l’autoidentificazione di genere, hanno fatto marcia indietro, con un occhio non solo a Farage ma anche all’amministrazione Trump, che ha appena varato provvedimenti per bandire i maschi biologici dagli sport femminili. Il governo di Londra aveva già vietato l’uso di inibitori della pubertà per i minori intenzionati a cambiare sesso, dopo che un esaustivo studio ne aveva dimostrato la pericolosità: e quello dei trans è un tema sul quale i laburisti hanno condotto una progressiva correzione di rotta, dopo essere stati sedotti in passato da idee più estreme.
È una sterzata a destra complessiva che ha già portato il sito Politico a ribattezzare il premier britannico «Sir Donald Starmer»: e gli esponenti laburisti sono espliciti nell’ammettere che intendono prendere Trump a modello per togliere il terreno sotto i piedi alla destra faragista. Ma è una strategia, avvertono sondaggisti e politologi, che potrebbe rivelarsi un boomerang: l’elettorato progressista è sempre più a disagio e tentato di migrare verso i Verdi e i Lib-Dem, una tendenza che aveva già cominciato a manifestarsi alle elezioni dell’anno scorso. Per Starmer, è un sentiero stretto che potrebbe rivelarsi molto accidentato.