Corriere della Sera, 9 febbraio 2025
70 anni di Feltrinelli
Nel giugno 1955, in un caffè di Milano, Giangiacomo Feltrinelli e la sua redazione festeggiarono la pubblicazione dei primi titoli della neonata casa editrice (l’Autobiografia di Jawaharlal Nehru e Il flagello della svastica di Lord Russell), cui subito si sarebbe affiancata una fortunata collana di tascabili, l’Universale Economica. Sono passati 70 anni e la casa editrice nata per «cambiare il mondo e combattere le ingiustizie con i libri», oggi è un Gruppo che comprende tra l’altro 122 librerie, tre siti di ecommerce, un polo formativo, un polo editoriale con 10 sigle tra cui marchi come Marsilio, Sem, Crocetti e Gribaudo, e varie attività editoriali e imprenditoriali in Spagna con l’acquisizione della casa editrice Anagrama.
L’anniversario si festeggia con un anno di eventi che prende il via con due iniziative di rilievo: domani, lunedì 10, si svolge a Roma la Giornata Gattopardesca, con eventi dedicati al Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (su cui Netflix rilascerà a marzo una serie tv), prima data di un tour nazionale e internazionale di eventi. E da dopodomani, martedì 11, Feltrinelli riporta in libreria i più celebri titoli della storica collana Universale Economica, in tiratura limitata e in una nuova veste coloratissima che richiama i volumi delle origini: l’11 febbraio escono i primi 12 titoli, gli altri 13 usciranno a maggio, in occasione del Salone del Libro di Torino, per un totale di 25 volumi.
«Feltrinelli nasce come un progetto audace, impetuoso, innovatore e portatore di valori ancora oggi identitari per noi – spiega il presidente Carlo Feltrinelli —. Posso dire con un certo orgoglio che in questi 70 anni abbiamo lavorato per custodire e alimentare quella vocazione degli inizi. Non abbiamo mai smesso di cercare voci nuove e idee che riteniamo necessarie. Le abbiamo diffuse e condivise attraverso i nostri libri, le nostre librerie, i nostri progetti formativi e la nostra Fondazione». E conclude: «Questo 2025 sarà un anno di festa per tutti e tutte noi: a 70 anni dalla nascita Feltrinelli continua a guardare avanti, a trasformarsi, a inventare nuovi modi di stare nel presente».
Se Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa è un simbolo della storia di Feltrinelli, che lo pubblicò nel 1958 dopo il rifiuto di molte case editrici e dopo la morte dell’autore, e ne fece un bestseller vincitore del Premio Strega nel 1959, gli altri titoli della collana celebrativa rappresentano quei libri «necessari» che sono la cifra dell’editore. I primi 12 titoli della collana UE70 sono: Il dottor Živago del Nobel Boris Pasternak (tra l’altro un caso editoriale a sé, pubblicato in anteprima mondiale da Feltrinelli nel 1957, ben prima che nell’allora Unione sovietica, dove uscì nel 1988), Capricci del destino di Karen Blixen, L’opera al nero di Marguerite Yourcenar, Una donna di Sibilla Aleramo, L’anno della morte di Riccardo Reis di José Saramago, Margherita Dolcevita di Stefano Benni, Diario di scuola di Daniel Pennac, Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino, Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh, Abel di Alessandro Baricco, Libertà di Isaiah Berlin, Apeirogon di Colum McCann.
L’elemento che emerge dalla scelta dei titoli, come osserva uno degli autori in collana, Alessandro Baricco, raggiunto dal «Corriere», è la continuità tra classici e contemporanei. «Il segno che vedo è questo – commenta lo scrittore —, la collana ci dice: “Noi siamo ancora vivi e forti, abbiamo grandi titoli del passato ma continuiamo a sfoggiare titoli vivi, continuiamo a produrre senso e bellezza in questo bellissimo modo”. E questa è una grande dimostrazione di forza. Perché un grande passato può capitare, un grande presente invece è molto più difficile».
Nella collana dei 70 anni c’è Abel, il western atipico dello scrittore, uscito per Feltrinelli nel 2023. Sul senso di questa presenza Baricco prosegue: «La cosa che consiglio sempre anche ai miei allievi è scegliere diversi editori, per assaggiare il mondo. Poi ci sono alcuni scrittori che hanno la fortuna di trovare un baricentro, in un editore, e a me questo è successo negli anni: non tutti i miei libri sono usciti per Feltrinelli ma ora è un baricentro stabile. Non credo che al mondo esista una casa editrice migliore di altre, e io ho visto di tutto, dai grandi editori italiani e stranieri agli editori piccoli e piccolissimi. Succede che i feltrinelliani stanno al mondo in un modo simile al mio. Non uguale, simile. Tu scrittore sei fortunato se trovi un editore che ha una postura simile alla tua. Quel gruppo di persone lì, ha una postura simile alla mia. Lì respiro meglio».