la Repubblica, 8 febbraio 2025
Trump e Swift al Super Bowl
Poi comincerà la partita che tutta l’America attende. Ma prima vedremo il volto del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, comparire sui maxischermi e in tribuna, e quello della pop star Taylor Swift, fidanzata del ricevitore di Kansas City Travis Kelce che sarà in campo. E, soprattutto, più di 120 milioni di telespettatori scopriranno da casa che nell’America dell’“età dell’oro” trumpiana il razzismo non esiste più: per la prima volta dal 2021, infatti, non comparirà su uno dei due lati a fondo campo la scritta “End Racism”, metti fine al razzismo. Al suo posto, “Choose Love”, scegli l’amore. Una scelta che segna un cedimento della Nfl alle linea di Trump, che ha dichiarato guerra alla cultura dell’inclusione.Sono tutte tessere del mosaico più atteso dell’anno e che comporranno la cornice del Super Bowl, la finale del campionato Nfl di football americano in programma al Caesars Superdome di New Orleans. Il via domani, quando in Italia saranno le due di notte. Da una parte i grandi favoriti, i Chiefs di Kansas City, dall’altra gli Eagles di Philadelphia. Trump ha annunciato la sua presenza in tribuna, in quella che dovrà essere la celebrazione di sé stesso. La sua decisione ha trasformato la partita in evento politico e lo stadio in bunker, a maggior ragione dopo l’attentato di Capodanno a New Orleans in cui un uomo, in nome dell’Isis, uccise quindici persone. Mai un presidente degli Stati Uniti in carica aveva assistito di persona al Super Bowl. Ronald Reagan intervenne in diretta nel prepartita dell’85. E George Bush lanciò la monetina nel 2017, ma da ex. The Donald vuole l’abbraccio dei tifosi di una lega dall’orientamento conservatore. Tiferà per i Chiefs, guidati dal quarterback Patrick Mahomes, la cui moglie Brittany è grande fan del presidente. Kelce, l’altra star della squadra, ha definito “cool” la presenza di Trump in tribuna, anche se l’anno scorso il tycoon disse della sua fidanzata, simpatizzante Democratica: «Odio Taylor Swift».Se l’America trumpiana tiferà in gran parte per i Chiefs, quella anti sceglierà gli Eagles, che evocano a Trump cattivi ricordi: vinsero il Super Bowl nel 2018 e non vennero invitati al tradizionale ricevimento alla Casa Bianca riservato ai campioni. Il presidente aveva saputo che molti giocatori avrebbero disertato l’evento. Nel pre-partita Trump concederà anche un’intervista autocelebrativa a Fox, la rete conservatrice che trasmetterà il Super Bowl. Da giorni sui media lo chiamanoCommentator-in-Chief e Quarterback-in Chief.Dopo aver ceduto sul richiamo al razzismo, il presidente della Nfl Roger Goodell ha difeso il Dei, acronimo per Diversità, Equità e Inclusione. «Siamo impegnati – ha spiegato – nel sostenere la diversità perché la consideriamo la cosa giusta da fare e perché rende la Nfl migliore». Negarla, come vuole la Casa Bianca, creerebbe una frattura, considerato il predominio dei giocatori afroamericani. Togliendo il messaggio antirazzista, la Nfl chiuderà anche il capitolo aperto da Colin Kaepernick, il quarterback dei San Francisco 49ers che nel 2016 si inchinò durante l’inno nazionale in segno di protesta per le brutalità della polizia verso gli afroamericani. Trump ne chiese l’esclusione. I proprietari delle franchigie ubbidirono con zelo evangelico.Domani, dunque, sarà il Super Bowl della nuova America trumpiana, anche se a fare da contrappunto al tycoon ci sarà nell’intervallo – evento dentro l’evento – il concerto di Kendrick Lamar, rapper nero schierato a favore di Black Lives Matter, entrato più volte in rotta di collisione con lo stesso presidente.