la Repubblica, 5 febbraio 2025
Sulle tracce di Donald jr cacciatore a Venezia
Più dei dazi, per ora, tra Italia e Usa il problema sono le anatre. Si potrebbe già chiamare, grazie a Walt Disney, la “crisi di Donald Duck”, da noi tutti venerato come Paperino. Il protagonista del caso si chiama infatti Donald, se pure junior nel senso di Trump, figlio del presidente americano. E a farlo inciampare è una Duck, in base ai video una Casarca, per la scienza una “Tadorna ferruginea”, papera super protetta a livello Ue.Maledetta caccia grossa e stramaledetto il celebrativo video auto-girato e globalmente diffuso dal rampollo della Casa Bianca. Documenta la sua natalizia strage di volatili nella laguna di Venezia, proibitissimo trofeo incluso: non l’omaggio migliore per lubrificare senza imbarazzi l’idillio politico tra la premier Giorgia Meloni e il rinnovato padrone degli Stati Uniti. Nulla a che spartire, per capirci, con le novecentesche immagini seppiate di Ernest Hemingway, ospite del barone Franchetti, nostalgico cacciatore post-bellico, perduto tra i casoni delle valli di pesca tra Caorle e Torcello. Altro che Di là dal fiume e tra gli alberi :a furor di social il pargolo del tycoon spara in mimetica, sghignazza, fischia, imita il verso delle alzavole, ad ogni centro si dà il cinque con i compagni di appostamento, maledice la nebbia ed entusiasta millanta infine un bottino di giornata «tra quaranta e cinquanta» pennuti. Molto cafone, politicamente impresentabile, ma secondo la legge tutto a posto? A stabilirlo sarà la procura di Venezia, a cui i carabinieri forestali dell’ex Serenissima hanno trasmesso ieri la denuncia di Andrea Zanoni, consigliere regionale trevigiano appena emigrato dal Pd a Europa Verde. Galeotta fu anche una gondola: quella con cui a fine dicembre ha scorrazzato lungo il Canal Grande insieme a Bettina Anderson, ultima fiamma di Donald Jr ora detto The Duck. Cosa ci faceva la coppia presidenziale al largo di San Marco? Non solo un italian- flirt: in attesa di rientrare nel paterno studio ovale, mister Trump «è stato ospite» dell’azienda faunistico- venatoria Valle Pirimpiè di Campagna Lupia, trenta chilometri a sud di Venezia, direzione Chioggia. Qui si nasconde il regno di Oliver Martini, ex pilota di Formula 3, fratello di Pierluigi, ex campione di Formula 1, co-erede del colosso agroalimentare Unigrà, multinazionale romagnola con sede a Conselice. Tra i 500 ettari divisi dalle chiuse di Valle Pirimpiè, un demanio protetto dalla Rete europea Natura 2000, inaccessibile agli estranei, la famiglia Martini alleva branzini, orate e anguille. Acquacoltura certo: nei fine settimana però, chi può permetterselo, può sparare a pagamento a fischioni, germani reali, morette, codoni, moriglioni e al resto delle anatre venute dal Nord per svernare tra i caldi canneti adriatici. Per intenderci: affittare una botte per l’intera stagione costa tra 150 e 200 mila euro, per il giornaliero in base al peso del carniere si può togliere uno zero. È la caccia dei vip, nostrani e stranieri. Ci sono venuti Raul Gardini e Giancarlo Galan, o l’ex re di Spagna Juan Carlos, denunciato nel 2009 per unabattuta nell’azienda faunistico venatoria di Valle Dragojesolo. In elicottero atterrano gli Stefanel e i Riello, vicini di tenuta dei Martini. Ed è tra le esclusive postazioni anfibie di queste valli che prima di Natale si è infilato pure Trump jr, facendosi immortalare armato e accovacciato accanto ad un inerte esemplare di Casarna, rarissimo volatile dal piumaggio color ruggine e dal capo bianco, molto simile alla quasi estinta (e iper-tutelata) Volpoca.Poteva tenere le prodezze per sé? Al contrario: l’exploit di Donald The Duck, in compagnia di sei amici tra cui Dave Eder e Jason Vincent, co-fondatori della “Field Ethos – The Global hunt for adventure”, è finitoin un video sul loro sito. Due problemi: aveva i titoli la brigata americana di Trump Jr per impossessarsi di un bene indisponibile dello Stato e “detenere” il trofeo di un uccello protetto dalle norme Ue? «Assolutamente no – insorgono Zanoni, il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, la capogruppo di Avs alla Camera, Luana Zanella e le associazioni animaliste – Per cacciare serve una licenza della Questura e una tessera della Regione, riservata ai residenti». Il permesso si ottiene dopo un versamento e il saldo di una polizza. Sul documento vanno segnati numero e specie dei capi abbattuti, massimo 25 al giorno per ogni doppietta. «Non posso dire niente», la versione di Oliver Martini.«Figuriamoci se vado a commentare – prende tempo il presidente veneto Luca Zaia – una roba di cui non so nulla». Guardingo anche il ministro all’Ambiente Gilberto Picchetto Fratin, chiamato a rispondere in Parlamento: «Ho letto, aspetto un report per avere tutte le informazioni al riguardo». Deciso invece l’assessore regionale leghista alla Caccia, Cristiano Corazzari: «Tutto regolare – assicura – Trump Jr era in possesso di licenza Usa tradotta e tessera temporanea della Regione. Per il turismo veneto è un vanto, io sono un ammiratore del padre presidente, se lo vedete salutatemelo». Frena invece il tenente Fabrizio Carta, comandante dei carabinieri forestali di Venezia: «Controlleremo documenti, numero di capi e specie uccise. Dalle indagini dipendono ipotesi di reato e sanzioni amministrative: i titolari dell’azienda venatoria, in base a eventuali recidive, rischiano anche la revoca della concessione». Si va dalla multa all’incriminazione penale per bracconaggio, porto abusivo d’arma e furto aggravato. Donald Jr, segnalato a Abu Dhabi, ha avvisato papà della scocciatura: o con la Groenlandia si compra anche l’Italia, o dovrà spiegare come quella Tadorna ferrugginea gli è cascata tra le braccia.