Corriere della Sera, 5 febbraio 2025
A Monfalcone le liceali in aula con il niqab
Lega, Forza Italia e Pd d’accordo in Friuli-Venezia Giulia nel vietare il niqab, velo islamico totale, in aule scolastiche e luoghi pubblici. Questo dopo che a Monfalcone (Gorizia) cinque studentesse perlopiù di origine bengalese dell’istituto superiore Sandro Pertini, prima di entrare in classe la mattina e in una stanza appartata, vengono riconosciute da una referente, per poi cominciare velate le lezioni sulla fiducia che siano effettivamente loro. Alcune utilizzano indumenti diversi durante le ore di ginnastica, mentre altre saltano la palestra. Il caso, sollevato dal Piccolo, in Regione ha provocato le proteste della Lega contraria da sempre a questo tipo di tradizioni e da anni in contrapposizione a Monfalcone con la comunità bengalese. Quindi quelle di FI, con il consigliere Roberto Novelli: «Non c’è anticamera che tenga, il niqab a scuola è incompatibile con la nostra cultura. Non possono esserci negoziazioni, trattative, soluzioni intermedie. Il fondamentalismo islamico non deve entrare nelle aule né varcare i nostri confini». Il no tuttavia è stato bipartisan. «L’integrazione e la pacifica convivenza in una comunità devono essere concetti e regole basilari da seguire, nel rispetto delle regole collettive e delle convinzioni di ognuno. Il volto coperto va inteso come un ostacolo alla piena ed effettiva integrazione, soprattutto all’interno di una scuola», è stata la posizione di Diego Moretti, capogruppo dem e candidato sindaco a Monfalcone per il centrosinistra. Maggioranza e opposizione in consiglio si sono di fatto trovate allineate: «Il niqab non è un ostacolo solo al riconoscimento della persona, ma lo è al processo di integrazione: perché così si mette in discussione il ruolo e la dignità di donna e il lavoro dei docenti». Una delle ragazze, ora, ha detto che non sa se rimarrà nell’istituto. Mentre per i compagni il velo non turba: «Che problema c’è?»