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 2025  febbraio 05 Mercoledì calendario

L’usanza di bruciare enormi cataste per richiamare la primavera

ALTIPIANI CIMBRI – Un rituale che ha radici lontane: sin dall’antichità, il periodo tra febbraio e marzo, è considerato un momento di passaggio tra l’inverno e la primavera e, come da tradizione, gli abitanti si riuniscono facendo un gran baccano con campanacci o accendendo grandi falò. Lo fanno per “scacciare l’inverno”.A San Sebastiano di Folgaria il 28 febbraio e a Lusérn il primo marzo prossimi prenderanno vita due eventi per ricordare le antiche tradizioni di una terra che ha una storia millenaria e che oggi vuole preservare gli usi e costumi di un tempo quali patrimonio della sua identità e unicità.Ci fu un tempo in cui sull’Alpe Cimbra, soprattutto a San Sebastiano e nei paesi dell’Oltresommo, gli ultimi tre giorni di febbraio la gente usciva di casa e, munita di campanacci, campanelle e oggetti adatti a far rumore, “scacciava l’inverno”.Sui prati, spesso ancora innevati, veniva inoltre eretta un’alta catasta di legna che nella notte tra l’ultimo giorno di febbraio e il primo giorno di marzo veniva data alle fiamme. Attorno al fuoco che ardeva nel buio si ballava e si cantava, chiamando a gran voce la primavera e la bella stagione. È un rito molto antico della gente di montagna, che stanca del freddo inverno invocava con impazienza il calore del sole. Il calore della casa e soprattutto della Madre. Le filastrocche, adattate sia ai ragazzi che alle ragazze, erano rivolte alle coppie di fidanzati; a coloro che si frequentavano da molto tempo ma che non si decidevano a sposarsi; a coloro che si sapeva si piacevano ma che non avevano il coraggio di dichiararsi e, spesso, burlescamente, a persone giovani e adulte che non si avevano in simpatia. Era un modo allegro, spiritoso e rumoroso di chiamare marzo, la primavera, la stagione degli amori». Ballano le donne della montagna, suonano le cornamuse, le balalaike. Si scacciano gli spiriti maligni, si osserva il cielo e nella semplicità ci si fa un segno della croce auspicando in un buon raccolto, nella salute e nella serenità. Storie e tradizioni vecchie come el Dos del Gal, i giovani si toccano lievemente e senza veli buttano via la timidezza e dichiarano il loro amore.