Il Messaggero, 3 febbraio 2025
Via la keybox dai b ’n b
Sono sicuramente meno rispetto ai giorni scorsi, ma ancora si vedono spuntare qua e là, facendo infuriare i residenti del rione Monti, esasperati per la presenza delle keybox, ovvero i lucchettoni per i check-in automatici che da tempo stanno riempiendo molte zone della Capitale, specialmente quelle del Centro. Un fenomeno che il Campidoglio cerca di contrastare da tempo anche con azioni simboliche, come quella dell’assessore al Turismo Alessandro Onorato che ha deciso di andare, insieme agli agenti della polizia locale, a eliminare i lucchettoni. Assessore e vigili, armati di cesoie, hanno spezzato diverse keybox che erano state appese ovunque: sui pali della segnaletica stradale e su quelli della luce. Ma anche sulle maniglie dei portoni, sulle grate delle finestre e addirittura sugli alberi e «sui nostri palazzi storici», lamentano i residenti del rione. Un intervento simbolico che ha spinto molti gestori delle strutture ricettive che ancora le usano a toglierle spontaneamente, prima che lo facessero i vigili urbani. E lo confermano anche gli abitanti del quartiere, che «finalmente» vedono meno lucchettoni per le strade. «Sicuramente ora ne sono di meno, ma purtroppo qualcuno in giro ancora c’è», spiegano in molti. Nonostante la lotta del Campidoglio, qualche gestore, infatti, ancora non demorde.
E così ieri pomeriggio, diverse vie del rione Monti erano ancora visibilmente deturpate. Almeno quattro quelle appese su grate e cancelli di via dei Capocci. Stesso discorso per via Cimarra, via Panisperna, via Urbana e via del Boschetto. E poi ancora, ad essere vittime delle keybox, anche via Caprareccia, via del Sambuco e via dei Serpenti. Non era meglio in via Baccina e via Leonina, dove qualche lucchettone appeso alle maniglie dei portoni ancora c’era. «Ben venga che questi oggetti vengano tagliati e rimossi: sono un problema per la nostra sicurezza e deturpano le nostre vie. Ma tagliarli con le cesoie purtroppo non risolve il problema. Questi gesti servono solo per disincentivare, ma non per eliminare del tutto il fenomeno», afferma scoraggiato Nicola Barone, presidente del Comitato Rione Monti. Secondo Barone, così come anche per molti altri abitanti della zona, «l’unica soluzione è rivedere tutto il sistema normativo che regolamenta la questione degli affitti brevi».
Il problema, infatti, come illustra Barone, è legato al fatto che «i lucchettoni non sono l’unico modo per fare i check-in senza che gestori e clienti si incontrino». «I sistemi per consegnare le chiavi – prosegue il presidente – sono molti. Tra questi quello delle serrature numeriche che vengono installate vicino ai campanelli e consentono ugualmente di entrare». Sicuramente, rispetto alle keybox, «non creano danni dal punto di vista del decoro», ma restano le criticità legate alla sicurezza. «Con questi sistemi noi abitanti ci troviamo a dover condividere i nostri palazzi con persone sconosciute che potenzialmente potrebbero anche essere pericolose», osserva Chiara R., che abita in una delle tante vie invase dai lucchettoni e che tutti sperano tornino ad essere «libere da questi oggetti il prima possibile».