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 2025  febbraio 03 Lunedì calendario

La guerra dell’oppio al contrario

Una pagina della Storia che ancora brucia nelle coscienze dei cinesi per «l’umiliazione e il dolore» inflitto a quello che – quasi due secoli fa – era l’impero più ricco del pianeta. Il presidente Xi Jinping non manca di ricordarlo quando spiega al suo popolo la necessità di «riprendere il proprio posto» nel mondo. E appare paradossale che, seppure a parti invertite, Cina e Occidente si trovino oggi a «combattere» per la supremazia nel commercio. E soprattutto: che ci sia di mezzo una droga, ancora una volta. Facciamo dunque un salto indietro. Nella prima metà dell’Ottocento, l’Impero britannico cerca sempre nuove rotte – e nuovi mercati – per i suoi prodotti. La Cina allora è al massimo della sua potenza, guidata dagli imperatori Qing (1644-1911): non ha bisogno delle merci occidentali, non vuole saperne di aprire le sue frontiere a quegli uomini «senza cultura» e «rapaci» venuti da lontano. Per questo, i britannici introdurranno nelle città costiere dell’Impero di Mezzo una merce di cui – una volta provata – non si potrà fare a meno: l’oppio, prodotto in grande quantità in India. La resina lavorata dei papaveri, come il Fentanyl oggi, assicura una veloce dipendenza. E proprio come il veleno dei nostri giorni, riduce chi lo usa a una sorta di fantasma, togliendo spirito vitale e lavorativo. Incapaci di difendersi, di arginare questa epidemia artificiale, le autorità del Celeste Impero intimano ai mercanti di chiudere l’importazioni di droga. Nel 1839, un Mandarino viene incaricato di reprimere la vendita e di chiudere tutte le fumerie che si erano moltiplicate nel Sud della Cina, in particolare a Canton, porta d’Oriente per le navi di Sua Maestà. La risposta non si fa attendere: di fronte al timore di perdere profitti (e mercato), Londra dichiara guerra all’Impero e, nel 1842, grazie alla superiorità delle sue armi da fuoco, i cinesi sono costretti a firmare la resa. Così si chiude la Prima guerra dell’oppio cui seguirà una seconda (in cinese: Yapian zhangzheng, 1856-1860) che porterà la dinastia Qing in una china discendente e il grande impero che aveva illuminato l’universo ad aprirsi ai «barbari d’Occidente», concedendo intere città e province all’uso extraterritoriale degli stranieri. Inizia così il secolo più terribile della Storia recente per i cinesi, cui non verrà risparmiato nulla: aggressioni armate (ci sarà anche l’Italia nel 1900), rivolte interne, guerra civile, invasioni, fino al trionfo della rivoluzione comunista che porterà Mao a dichiarare, il 1° ottobre 1949: «La Cina si è rimessa in piedi». Oggi il flusso dei commerci ha origine in Oriente, con l’Occidente sulla difensiva. C’è da chiedersi se il Fentanyl sia solo una beffa – per quanto atroce – della Storia.