la Repubblica, 2 febbraio 2025
Tutto il potere ai followers
Qualunque cosa faccia diventa virale su TikTok» dice Fabrizio Corona. «Siamo a 320 mila iscritti. Il mio obiettivo è arrivare a un milione. Può essere antesignano di un partito politico che, come hanno fatto i 5 Stelle, vinca le elezioni”.Non si può dire se il programma dell’ormai stagionato paparazzo avrà successo. Ma si può dire che è legittimo, plausibile, perfettamente dentro l’epoca. Potrebbe farcela, e molto meglio e ben prima di lui potrebbe farcela chi di followers ne ha milioni, per qualunque motivo, per qualunque merito, o anche senza alcun motivo, e per zero meriti.Chiunque cerchi di capire l’epoca, di afferrarne il senso, non può ignorare che QAnon, il sito più paranoico tra i paranoici, quello che sostiene che il mondo sia retto da un complotto di pedofili e di ebrei, ha milioni di followers. E che Trump è diventato presidente degli Stati Uniti anche, se non soprattutto, in virtù dell’appoggio entusiasta di quel genere di seguaci. Trump non è molto diverso da Corona (se non per i quattrini, che Corona vorrebbe avere ma non ha), non lo è per cultura né per ideologia, l’ideologia della forza e del denaro come unica leva, il resto è merda da disprezzare e da sottomettere.Un sacco di gente adora questo culto della sopraffazione, specialmente i sopraffatti, i deboli e i frustrati che sperano di vendicarsi per interposta persona. È un culto senza radici e dunque destinato al deperimento e alla morte, senza amore e dunque destinato alla meschinità e all’abbrutimento. Ma funziona, nel breve fa sfracelli, e danni incalcolabili. Corona ha presentato il suo “libro” a Milano in una libreria importante. Il suo editore (importante) non è nemmeno il mandante, o il complice. È solo lo spettatore impotente, come noi tutti.