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 2025  febbraio 02 Domenica calendario

Il blitz di Santanchè per restare in sella

Entrare dal portoncino sul retro? Figurarsi. Ore 11.38, Daniela Santanchè scende dal macchinone che la scorta fino al civico 5/a di via Alibert, all’ingresso principale, sotto a un telone blu con la fiamma srotolato per l’occasione sulla facciata. Budello stretto, gran ressa di cronisti e cameraman tutto intorno. La “Pitonessa”, giacca di pelle nera su jeans, occhialoni da diva e cintura di Hermès, scivola dentro il centro congressi affittato da FdI per la direzione del partito sotto una tempesta di flash. Sguardo di sempre, ovviamente di sfida. «Non dico nulla, grazie», risponde ai giornalisti che le mettono il microfono sotto il naso. Per la “Santa”, ministra del Turismo, due settimane dopo il rinvio a giudizio per falso, l’importante stavolta è solo questo: esserci. Mostrarsi ancora in sella, al governo che non ha alcuna intenzione di lasciare, ma anche negli equilibri del partito, a dispetto dei critici, pure tra i suoi “Fratelli” di fiamma.Per mostrarsi in charge, nel pieno dei poteri, altro che rassegnata, mesta e dimissionaria, Santanché aveva puntato la sveglia alle sei di mattina a Milano. Alle otto è montata sul treno alta velocità che l’ha portata a Roma. Poco più di un’ora al vertice di FdI e poi via, di nuovo a Milano, per una serie di appuntamenti della “Bit”, la borsa internazionale del turismo, «per cui sono impegnatissima», racconta ai colleghi che incrocia nella hall. Ed è un altro segnale, occhioalle date: la fiera si tiene dal 9 all’11 febbraio. Il 10 è in calendario alla Camera la mozione di sfiducia con cui i 5 Stelle vorrebbero scalzarla e che invece potrebbe certificarne la permanenza al governo. Almeno fino a quando i giudici non decideranno se mandarla a processo per l’altra inchiesta, quella sulla truffa all’Inps, ma se ne riparlerà a fine maggio, campa cavallo. Tante variabili, nel frattempo, possono ancora verificarsi.Nel foyer e in platea, Santanchè viene abbracciata da Guido Corsetto e dal viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli. Due che l’hanno sempre difesa in queste settimane, mentre il grosso del partito restava silente, in attesa di un cenno (che non è arrivato) di Giorgia Meloni. Altri sono meno calorosi. Altri ancora minimizzano. «Com’è stata accolta? Come tutti – fa Tommaso Foti – Applausi? In genere si applaude il presidente del partito, non gli altri».Seduta in prima fila, la “Santa” chiacchiera con Giovanni Donzelli, il potente capo dell’Organizzazione di FdI, che si siede di fianco. E davanti ai microfoni Donzelli pare blindarla quando dice che «la fiducia di Fratelli d’Italia per il lavoro di Santanché non è mai venuta meno, è un ottimo ministro, impeccabile, sul suo operato da ministro nessuno ha mai avuto dubbi». E sulle inchieste? «Se il presidente La Russa ha fatto questa valutazione sull’opportunità che Daniela faccia una ulteriore riflessione non spetta a me smentirlo».Santanchè è l’unico ministro presente che non prende parola, in direzione. Tutti gli altri, compresi i tecnici come Abodi e Calderone, salgono sul palco, intervengono, rivendicano risultati. Cirielli, coordinatore nazionale della direzione, l’aveva inserita in scaletta. «Santanchè non parla, ha il treno», gli bisbiglia invece Donzelli dopo avere parlato con l’interessata. Con Arianna Meloni la ministra non si vede a tu per tu. «Non l’ho beccata, ma ci siamo sentite nei giorni scorsi», spiega la sorella d’Italia. Nemmeno con la premier ha ancora avuto un faccia a faccia, Santanchè, dopo il rinvio a giudizio. Sabato erano entrambe a Milano, ma la “Pitonessa” ha visto solo Ignazio La Russa (che a Roma non è venuto). Ed è rimasta convinta che il suo posto è lì: al ministero. Come scrive su X: «Continueremo a lavorare per traguardi sempre più ambiziosi». E sempre entrando dalla porta prin- cipale, come scherzava in privato a sera: «Sembro una che passa dal retro?».