la Repubblica, 30 gennaio 2025
Così è saltato l’algoritmo delle vacanze di massa
Rita De Crescenzo, con i suoi post, ha fatto saltarel’algoritmo che regola il marketing del turismo di massa. A Roccaraso ci sono andati davvero tutti: centinaia di pullman hanno scaricato dodicimila turisti mordi e fuggi scatenando un’autentica apocalisse bianca.
In realtà la fantasiosa musicista di casa sui social ha fatto quello che tutti i tour operator messi insieme non sarebbero riusciti a fare. I suoi post sono una vera chiamata alle armi che lascia intravvedere, al di là degli aspetti folkloristici del caso, la incalcolabile capacità dei media orizzontali di far implodere le regole del mercato, di anabolizzarle portando alle estreme conseguenze il ruolo della comunicazione. Che oltre una certa soglia smette di produrre business per trasformarsi in un caos apocalittico e ingovernabile, in cui le perdite superano i guadagni. Le padelle trasformate in slittini, i barbecue in mezzo alla neve, gli spritz nei parcheggi, le piste da sci invase da una folla che vagava senza meta. Ed ecco un grazioso paese di montagna diventare uno scenario distopico degno del miglior Orwell.
E adesso i post di Miss De Crescenzo si trasformano in proclami minacciosi.
Domenica saremo il doppio, ha detto negando ogni responsabilità per i disagi e rivendicando il diritto di tutti di potersi godere un bel posto come Roccaraso. E il bello è che non ha torto. Adesso molti si scandalizzano e lanciano accuse di inciviltà. Ma in effetti c’è poco da stupirsi, casomai da spaventarsi.
Perché l’economia insegna che quando le persone ricevono informazioni nuove su una merce o su una meta che non conoscevano da fonti di cui si fidano, la cosiddetta domanda ascendente si impenna. E manda il sistema fuori controllo.
È quello che prima della tiktoker vesuviana hanno fatto catene come “Con o senza mollica” o “L’antico vinaio”, nate da influencer diventati imprenditori investendo la loro popolarità in merchandising. Adesso siamo già oltre. Perché nei casi precedenti si trattava pur sempre di comunicare una merce. Ma in questo caso apparentemente la merce non c’è, se non la stessa autrice dei post. Che in questo modo fa affiorare che il nesso tra comunicazione e desiderio, motore indispensabile dell’industria turistica, può rivolgersi contro sé stesso.