La Stampa, 29 gennaio 2025
Un nuovo Louvre e una casa nuova per la Gioconda
PARIGI Il tanto atteso annuncio del presidente francese Emmanuel Macron è avvenuto proprio sotto lo sguardo sornione della Monna Lisa, che prossimamente dovrà traslocare in una nuova sala del Louvre dedicata interamente al capolavoro di Leonardo da Vinci. Uno «spazio particolare» situato sotto la Cour Carré, «accessibile in modo autonomo» grazie ad un biglietto a parte, che consentirà una «frequentazione differente e più calma», ha promesso il presidente francese, garantendo che è «quello che la Gioconda merita».La promessa, arrivata nell’ambito della presentazione del progetto Nouvelle Renaissance du Louvre, è quella di non avere più resse davanti al quadro più celebre del museo parigino, preso quotidianamente d’assalto dai flash dei migliaia di smartphone dei visitatori (20mila al giorno), spesso più interessati a portare a casa un selfie che ad ammirare la famosa dama rinascimentale. L’esperienza il più delle volte si trasforma in tortura, tanto che lo scorso anno la Gioconda si era aggiudicata il titolo di «opera più deludente del mondo» in base ad un sondaggio condotto dal sito CouponBirds. Un record poco lusinghiero per il dipinto simbolo del museo più visitato in assoluto, donato dal suo autore al re Francesco I all’inizio del XVI secolo in cambio di protezione (nonostante le rivendicazioni che ciclicamente tornano dal lato italiano delle Alpi). Ma a fare le spese di una simile organizzazione sono anche gli altri dipinti costretti a condividere lo spazio con la Monna Lisa, che fa ombra ad alcuni grandi capolavori come le Nozze di Cana del Veronese.La riflessione sulla soluzione da apportare per rendere più vivibile la visita era in corso da tempo. Negli anni ’90 la Monna Lisa era stata trasferita nella Grande Galerie, dove rimase per poco prima di tornare nella Salle des Etats che l’accoglie dal 1966. Dall’inizio degli anni 2000, poi, il dipinto ha peregrinato in altri spazi del Louvre per dei lavori di ristrutturazione, prima di ritornare nel 2019 nella sua sala, dove è protetta da una teca di vetro infrangibile all’interno della quale vengono tenuti stabili i livelli di temperatura e umidità. Condizioni fondamentali per la sua perfetta conservazione, ma anche per la sicurezza del quadro, contro il quale lo scorso anno alcuni ambientalisti hanno lanciato della zuppa senza fare danni.Con l’arrivo nel 2021 di Laurence des Cars alla direzione del museo, prima donna nella storia ad assumere la guida dell’istituzione parigina, il dossier è tornato al centro del dibattito. In una nota riservata inviata alla ministra della Cultura Rachida Dati e svelata la scorsa settimana da Le Parisien la direttrice del Louvre ha denunciato una serie di problemi organizzativi e strutturali del museo, tra cui quello riguardante il quadro di Leonardo da Vinci, poco valorizzato a causa del suo posizionamento e delle scarse informazioni a disposizione dei turisti. Nella nota, però, si lanciava l’allarme anche su altri disfunzionamenti riguardanti gli «equipaggiamenti tecnici troppo vecchi», la temperatura inadatta per le opere esposte e gli ambienti trascurati. «L’edificio soffre», ha ribadito ieri de Cars.Macron ha deciso così di prendere in mano il dossier, sfruttando anche l’opportunità di tornare sulla scena mediatica nazionale dopo mesi passati lontano dai riflettori a causa della crisi politica nella quale è sprofondata la Francia. Per l’occasione, l’inquilino dell’Eliseo ha illustrato un progetto «colossale» volto a modificare in profondità il volto del Louvre. «Niente sarà dimenticato», ha garantito il presidente, promettendo misure per la «sicurezza», il «comfort dei visitatori», le «condizioni di lavoro dei dipendenti», l’accesso «facilitato» per i portatori di handicap e gli aspetti tecnici. Il cantiere, che ha un costo stimato tra i 700 e gli 800 milioni di euro, dovrà rispondere soprattutto all’aumento del flusso di turisti, che dagli 8,7 milioni del 2024 (di cui l’80% stranieri) dovrebbero diventare 12 milioni al termine dei lavori. Troppi per l’unica entrata situata ai piedi della celebre piramide di vetro inaugurata nel 1988 e creata per volontà di François Mitterand dall’architetto americano Ieoh Ming Pei, che l’aveva concepita per affrontare un flusso di 4 milioni di persone all’anno. Per questo Macron ha annunciato l’installazione entro il 2031 di «una nuova grande entrata all’altezza della Colonnata di Perraud» sulla facciata orientale, che sarà realizzata da vincitori di un concorso di architettura con le risorse economiche del museo. Il presidente ha inoltre annunciato un aumento del costo dei biglietti per i cittadini extra-Ue dal 2026, che verrà applicato anche ad altri musei di Francia.In merito agli aspetti riguardanti la sicurezza e l’ammodernamento della struttura, è stato previsto un piano di una decina di anni destinato a garantire la perfetta conservazione dei capolavori nel pieno rispetto delle norme ambientali, per un costo compreso tra i 300 e i 400 milioni di euro. «Questa rinascita del Louvre permetterà anche di migliorare le infrastrutture del palazzo», ha affermato Macron. Il comune di Parigi guidato dalla socialista Anne Hidalgo ha poi annunciato dei lavori di restyling nei pressi del museo, dove verrà dato più spazio ai pedoni e al verde. «Questo progetto permetterà di posizionare il Louvre al centro della città», ma anche di trasformare il museo in un «epicentro dei saperi, della storia dell’arte, della scoperta degl insegnamenti», ha spiegato Macron. Il progetto, però, dovrà superare numerosi ostacoli, soprattutto di natura finanziaria dopo il taglio da 50 milioni di euro previsto per il bilancio del ministero della Cultura. Un inizio difficile per quella che è stata annunciata come la “Rinascita” del Louvre. —