Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  gennaio 26 Domenica calendario

Brignone e Goggia, amiche geniali


C’è solo un centesimo tra le Sorelle d’Italia. Nella discesa libera di Garmisch è ancora una volta uno show azzurro grazie alle nostre due immense fuoriclasse. Trionfa Federica Brignone, che coglie la vittoria numero 32 in Coppa del Mondo, davanti a Sofia Goggia di un soffio (solo 29 cm di distacco) e alla svizzera Corinne Suter. È già la sesta volta in una di queste occasioni (St. Moritz 2019) fu invece Goggia a imporsi di un centesimo proprio sulla compagna, che Fede&Sofi si ritrovano insieme nei primi due gradini del podio, a conferma di una rivalità che fa bene ad entrambe. Amiche non lo saranno mai, ma poco importa. Conta che questa sfida interna tra regine sta innalzando il livello sempre più in alto, portandole a ritoccare i record gara dopo gara. Godiamoci questi momenti incredibili dello sci femminile perché li rimpiangeremo quando queste due veterane, 34 anni per Fede e 32 Sofia, lasceranno il Circo Bianco. «È un momento davvero speciale per la nostra squadra, stiamo facendo qualcosa di grande per tutto il movimento» racconta una felicissima Brignone, che sulla rivalità in casa commenta: «Sofia ed io siamo persone molto decise, siamo lavoratrici, cerchiamo la cura del dettaglio e di tutti gli aspetti per essere la migliore versione di noi stesse. Andare forte ci ha aiutato entrambe: lei è sempre stata più forte di me in discesa e credo sia una bella sfida». L’altra regina della neve le fa eco: «La sfida tra di noi spiega Goggia è uno stimolo continuo, uno sprone per essere sempre sul pezzo in tutte le specialità». Quando è giunta al traguardo in “luce verde”, in molti pensavano che la bergamasca avesse ormai in pugno la vittoria. Poi, però, è scesa la “Tigre” Fede che ha piazzato la zampata. «Brava Federica: non ho fatto una gara perfetta, ho sciato bene la parte tecnica ma va bene così». Una Goggia che ha rivelato poi di essere incappata in un problema fisico nel finale di gara: «Ci mancava solo la spalla che mi è uscita. Una sensazione terribile. Al penultimo intermedio mi si è dislocata la spalla destra per via del cercine già rotto e ho dovuto concludere la prova senza mettermi al meglio in posizione. Comunque, buona gara visto anche quello che è successo».
Dopo aver conquistato la prima vittoria a St. Anton, Federica Brignone fa dunque il bis in discesa ed è sempre più pettorale rosso di specialità (289 punti contro i 260 di Goggia). Non solo, grazie a questo trionfo la valdostana aggiunge cento punti e allunga nella classifica generale a quota 739, portando a 105 lunghezze il vantaggio su Gut-Behrami, con Goggia salita in quinta piazza (501). A Garmisch oggi si gareggia ancora, ma nel superG (ore 11). Nella località tedesca, le azzurre non si imponevano in discesa da ben 31 anni. L’ultima a vincere sulla pista Kandahar, prima di ieri, era stata Isolde Kostner, che a 18 anni ottenne il suo primo successo nel giorno della tragica morte di Ulrike Maier. Ieri, purtroppo, un altro terribile volo, che ha coinvolto l’argento mondiale di discesa Nina Ortlieb. Le urla di dolore dell’austriaca, che rientrava da un grave infortunio in vista dei Mondiali di febbraio in casa, hanno raggelato il parterre. Si teme che la Ortlieb, già con 22 operazioni alle spalle, possa aver chiuso la carriera. Peggio è andata venerdì alla ceca Tereza Nova, caduta in prova e ora in coma farmacologico. A Kitzbühel, invece, nel superG il francese Alexis Pinturault era stato protagonista di una brutta caduta davanti a moglie e figlio: per lui danni al ginocchio e addio Mondiali. Ieri la vittoria in discesa è andata al canadese Crawford (da 42 anni non svettava un canadese su questa pista), mai meglio di sesto sulla Streif. Paris, il migliore dei nostri, è solo 12°.