Corriere della Sera, 26 gennaio 2025
Sanremo 2025, ecco tutti i duetti
La fotografia di Sanremo 75 è a fuoco. Con la lista dei duetti (oggi l’annuncio ufficiale) per la serata delle cover, quella del venerdì, Carlo Conti ha praticamente chiuso il cast (mancano un superospite e qualche dettaglio). Molti omaggi alla storia della canzone italiana, poco pop internazionale, collaborazioni fra amici e alleanze (novità del regolamento) fra concorrenti. Le cover verranno giudicate da televoto, sala stampa e radio, ma i voti non influiscono sulla classifica: è una gara a sé.
Partiamo dagli incroci fra i concorrenti. Elodie e Achille Lauro si sono scelti e pensano a un tributo a Roma, la loro città, che dovrebbe toccare Rino Gaetano. Tony Effe prova a ripulirsi dalle accuse di misoginia affiancandosi a Noemi, e aggiungendo barre contro la violenza di genere a «Tutto il resto è noia» di Califano. Rkomi e Michielin vanno sul romantico con «La nuova stella di Broadway» di Cremonini.
Punta alla vittoria l’accoppiata Giorgia-Annalisa: la loro esibizione su «Skyfall» di Adele sarà una gara di precisione vocale e i punti si conteranno con le bocche paralizzate davanti alla tv. Spazio alla grande tradizione del cantautorato. A 10 anni dalla sua scomparsa Pino Daniele avrà un doppio omaggio: Massimo Ranieri e i Neri per caso con «Quando»; Rocco Hunt con Clementino per «Yes I Know My Way». Doppia presenza anche per Califano: oltre a Noemi e Tony Effe, Willie Peyote con Ditonellapiaga rievocherà le atmosfere di «Un tempo piccolo». Raddoppio anche su De André con due genovesi di nuova generazione: Bresh con Cristiano De André per «Crêuza de mä» e Olly con «Il pescatore» che già ha portato nel suo tour e che questa volta farà con Goran Bregovic e la Wedding and Funeral band. Simone Cristicchi in gara parla di malattia, con la sua coautrice Amara si affida a «La cura» di Battiato. Con Brunori Sas ci saranno Riccardo Sinigallia e Antonio Dimartino per «L’anno che verrà» di Lucio Dalla. Modugno e «Nel blu dipinto di blu», rivoluzionò Sanremo nel 1958, sono la scelta di Lucio Corsi che, chissà cosa combinerà, avrà sul palco Topo Gigio. Joan Thiele ha scelto le atmosfere rilassanti di «Che cosa c’è» di Gino Paoli con uno rilassato di natura come Frah Quintale.
L’ospite è sacro e in molti si affidano al brano del collega. Gabbani invita Tricarico e giocano sui loro nomi: «Io sono Francesco» (andrà fuori orario protetto per la parolaccia putt...?). «L’estate sta finendo» compie 40 anni e i Coma Cose la rifanno con Johnson Righeira. «Rossetto e caffè», tormentone TikTok di quest’estate di Sal da Vinci, è la scelta dei The Kolors. Amicizia di lunga data quella di Modà e Francesco Renga: «Angelo» vinse il Festival 2005. Toquinho regalò «La voglia, la pazzia» a Ornella Vanoni, questa volta lo farà con Gaia. Ci sarà qualche riferimento alla vita privata di Fedez in «Bella stronza» di Marco Masini? Emis Killa chiama Lazza: se «100 messaggi» fosse stata in gara nel 2024 avrebbe vinto. Neffa, nume tutelare dell’hip hop italiano, si unirà a Shablo, Guè, Tormento e Joshua con «Aspettando il sole» (e un accenno di «Amor de mi vida»?). Punta alla commozione Marcella Bella: «L’emozione non ha voce» venne scritta per Celentano da suo fratello Gianni che la voce l’ha persa per un ictus; lei la farà con i violinisti gemelli Mirko e Valerio Lucia. Rose Villain ha una stima infinita per Chiello e assieme faranno «Fiori rosa, fiori di pesco» di Battisti. L’inglese è in minoranza. Irama ha fatto prove su «Say Something» di Christina Aguilera con Arisa; Serena Brancale porta «If I Ain’t Got You» di Alicia Keys con Alessandra Amoroso; Clara «The Sound of Silence» di Simon & Garfunkel con Il Volo; Sarah Toscano è con gli Ofenbach («Be Mine»).
Lo scatto si è composto con difficoltà, e qualche incomprensione, fra manager, discografici e Rai. Conti ha interpretato in pieno il suo ruolo di direttore artistico chiedendo ai cantanti in gara di non portare propri brani, di evitare medley o almeno lasciare che protagonista sia una sola canzone, di non invitare attori, ballerini e performer. Dall’altra parte, visti i costi di queste operazioni fra spostamenti, hotel e compensi, si pretendeva libertà artistica totale.