Corriere della Sera, 26 gennaio 2025
Kimbal Musk dopo Palazzo Chigi va in Campidoglio
Ha scortato Kimbal Musk fino alla soglia di Palazzo Chigi. Ma Veronica Berti Bocelli non è entrata, preferendo ancora una volta stare dietro le quinte. Manager da quasi metà della sua vita – ha 41 anni e da 18 gestisce la carriera del marito, Andrea Bocelli —, Berti si è spesso definita «quella che si assicura che tutto sia sempre sotto controllo». Lo ha fatto l’altro giorno, creando connessioni, realizzando ponti capaci di attraversare l’Oceano, così che un imprenditore col cappello da cowboy potesse parlare di «cose belle» con il ministro Giuli.
Un incontro diventato presto un caso per l’opposizione (ma il dialogo non avrebbe toccato temi politici). Ieri è successo di nuovo: Berti ha accompagnato Musk in Campidoglio dove l’imprenditore ha proposto al sindaco di Roma Roberto Gualtieri di realizzare uno spettacolo musicale con i droni, sponsorizzato da privati, in occasione del Giubileo. Se si farà o meno, resta da vedere (serve anche il parere del Vaticano). Ma se accadrà, sarà stato anche per Berti. Lei che, spiegando a Vanity Fair la sua attitudine, aveva detto: «Me l’ha insegnato mio padre: “Stai sempre dal lato di quelli che risolvono i problemi e non di quelli che li creano”». Una filosofia che ha sostenuto la voce eccezionale del marito in questi anni e la loro Fondazione benefica, di cui Berti è vicepresidente.
Per realizzare progetti ambiziosi servono capacità ma anche un grande lavoro diplomatico e Berti – una donna del fare, la chiama così chi la conosce – l’ha sempre tenuto a mente, dando vita a un circolo virtuoso fatto di talento e relazioni. Talento suo, certo, ma anche del marito, amatissimo in Italia e venerato nel mondo, Stati Uniti in testa, primo italiano a finire in vetta alle classifiche dei dischi più venduti dopo Modugno. La famiglia Bocelli si ritrova a essere un’avanguardia del pensiero liberale, ma anche conservatore, con opere e connessioni: è amata da Trump e pure da Biden, dai Musk (Elon avrebbe offerto loro un viaggio spaziale: invito cortesemente declinato) ma pure da Obama. Passando per varie famiglie reali così come dall’Onu. E dal Papa.
Dai Papi, anzi. Spesso al fianco di papa Francesco, Bocelli era «un amico» di Benedetto XVI. Ma anche di Berlusconi. Eppure era stato Renzi a sostenere uno degli eventi più importanti del tenore, il Celebrity Fight Night, storica istituzione filantropica statunitense «trasferita» per la prima volta in Italia nel 2014 «per una intuizione di Veronica».
Non ci sono ideologie più importanti del portare avanti un progetto. Tanto che l’Independent aveva ipotizzato una prossima discesa in politica del tenore, notando con che facilità socializzasse con i capi di Stato (sono loro che si fanno strada agli eventi per stringergli la mano). Era il 2018 e non è successo, anche se nel 2025 ha ricevuto l’Assessorato ad honorem della Cultura e, assieme alla moglie, le Chiavi della città di Lajatico, borgo dove vivono. E dove hanno dato vita al Teatro del Silenzio, che richiama ogni estate il gotha dello spettacolo mondiale. Dietro le quinte c’è sempre lei, Veronica Berti Bocelli. Ad aprile era stata una delle 20 imprenditrici scelte dal We Convention di Dubai: due giorni dedicati all’empowerment femminile. Per una volta era salita sul palco. Ma, anche in quel caso, per cercare una soluzione a dei problemi.