il Giornale, 25 gennaio 2025
Basta con «l’euforia di diritti di dubbia fondazione giuridica»
Basta con «l’euforia di diritti di dubbia fondazionegiuridica», basta con la magistratura che gioca a fare la supplente del Parlamento «dilatando la categoria dei dirittifondamentali senza la preventiva mediazione formale del legislatore». È un affondo durissimo quello del presidentedella Corte di Cassazione Margherita Cassano all’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Sia al Parlamento, «incapace di dare risposte» su temi delicatissimi come il fine vita, sia ai giudici e al loro inusitato bisogno di esaltare a diritti fondamentali «mere aspettative individuali». Il corpo delle donne, la sessualità «percepita» indipendente dalla biologia, il diritto alla buona morte o alfiglio sano anche attraverso tecniche di procreazioneassistita che hanno portato all’orrore dell’utero in affitto – reato che questo esecutivo perseguirà anche all’estero – sono oggetto di un populismo giuridico che ha demolitonorme di principio come la legge 40, con una sinistraprodiga nel dare corpo a fictio juris come il famigerato ddl Zan, convinta che dare dignità giuridica a un desiderio porti qualche beneficio elettorale. Il cortocircuito Usa sui temi woke e la presa di coscienza della deriva gender sulla pelle dei bambini, delle famiglie arcobaleno e delle persone più fragili, consegna al Parlamento l’obbligo di legiferare al più presto. Per disinnescare le smanie di una parte della magistratura e per stanare chi è stato al potere senza risposte percorribili sui temi eticamente sensibili