Corriere della Sera, 25 gennaio 2025
I miliardari americani che vogliono vivere per sempre
L’ennesima americanata. Così si diceva un tempo e temo che fra non molto ci riapproprieremo del giudizio. Dunque, Bryan Johnson è un miliardario imprenditore che ha deciso di sfidare le leggi della biologia. La sua missione? Vivere fino a 200 anni, attraverso tecnologie all’avanguardia e approcci radicali alla salute.
Nel documentario «Don’t Die: L’uomo che vuole vivere per sempre» (Netflix), il regista ci ripropone l’ennesima versione della leggenda dell’elisir di lunga vita, «Blueprint Project». Lanciato nel 2021, questo progetto prevede: un team di 30 medici dedicati, l’assunzione di centinaia di pillole e integratori al giorno (ne ho contati 88), una dieta e un regime di allenamento rigorosi, costose terapie all’avanguardia come trattamenti agli infrarossi e trasfusioni di plasma, l’utilizzo di algoritmi predittivi e terapie geniche sperimentali.
Insomma, una dieta per miliardari. Al di là degli effetti pratici (Johnson afferma che grazie a questo protocollo, il suo corpo ha ora l’età biologica di un ventenne, nonostante i suoi 47 anni anagrafici), non c’è da stupirsi che la scienza guardi avanti, convinta che ogni problema sia una tessera da domino perfettamente allineata con la successiva. È nella sua natura.
Com’è nella natura umana il desiderio di sconfiggere la morte: in tutte le letterature esiste la ricerca di un elisir di lunga vita, una pozione magica capace di donare l’immortalità a chiunque lo beva, di riportarlo in gioventù, oppure semplicemente di rafforzare e prolungare la vitalità di una persona, guarendone le malattie. Scrive Borges ne «L’immortale»: «Essere immortale è cosa da poco: tranne l’uomo, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte; la cosa divina, terribile, incomprensibile, è sapersi Immortali».
Fuori dalla mitologia (il nettare e l’ambrosia erano il nutrimento degli dèi dell’Olimpo), l’elisir di lunga vita è stato molte cose: l’idea di fondo è che da qualche parte in natura ci sia una «magna medicina» in grado di curare la vecchiaia. Bryan Johnson ci descrive meticolosamente la sua, a metà strada fra fede e marketing, fra vita sana e negazione dei segni del tempo, fra prevenzione e cosmesi.