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 2025  gennaio 24 Venerdì calendario

È aperta la gara a chi vuole essere più trumpiano di Trump

È aperta la gara a chi è più trumpiano di Trump. E in prima fila c’è la Lega di Salvini. Che propone, nientemeno, che anche l’Italia esca dall’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) come il nuovo presidente ha deciso per gli Usa. Lo slogan potrebbe essere «no-vax di tutto il mondo, unitevi!», anche se ovviamente The Donald si guarda bene dal toccare l’argomento che, secondo studi approfonditi, e insieme a una gestione a dir poco superficiale dell’emergenza Covid, gli costò buona parte della sconfitta – mai accettata – del 2020. 
Ma il punto non è solo l’uscita, chiaramente di propaganda, del Carroccio, affidata all’ala radicale del partito rappresentata da Borghi e Bagnai: più prudenti nell’ultima fase di difficoltà del loro leader, e adesso evidentemente galvanizzati dalla svolta americana. È che su una proposta come questa, che Salvini non può avanzare senza essersi prima confrontato nel governo, s’è aperto un dibattito, con Forza Italia che esprime perplessità e il Pd fortemente contrario.

Al di là della praticabilità o meno della proposta, che sembra destinata a restare poco sulla scena, la mossa di Salvini conferma che il Capitano leghista ha accolto male l’attivismo di Meloni sul fronte Usa. Il primo incontro a sorpresa a Mar-a-Lago nella villa al mare del presidente, seguito dall’invito e dalla partecipazione all’Inauguration Day, hanno sostanzialmente spiazzato Salvini, che forse pensava che la posizione europeista della premier e la sua amicizia personale con la presidente della Commissione europea Von der Leyen, non invitata all’insediamento di Trump, avrebbero fatto da freno a un avvicinamento di Meloni alla nuova amministrazione. E invece la premier ha spiegato che, dopo essere stata vicina a Biden, ha voluto dare testimonianza di continuità della solidarietà dell’Italia con gli Usa. È stata soprattutto la velocità della svolta meloniana a sorprendere il leader leghista, Che quanto a posizioni di politica estera, a partire dal sempre professato euroscetticismo, si sentiva l’alleato naturale e ideale in Italia per Trump. E invece eccolo ancora una volta all’inseguimento di Meloni, seduta accanto a Trump senza rinunciare al suo ruolo in Europa, ed anzi convinta di poter svolgere un ruolo di mediazione che s’annuncia molto complicato.