Corriere della Sera, 24 gennaio 2025
Trump dà una scossa anche al mercato immobiliare di D.C.
A Washington Bret Baier cambia casa. Non voleva, ma quando Howard Lutnick, il miliardario di Cantor Fitzgerald, boss delle criptovalute, nuovo ministro del Commercio e «zar dei dazi» di Trump, ha offerto 25 milioni di dollari per la sua villetta in stile francese di Foxhall Road, il conduttore dei telegiornali della Fox News – regina conservatrice della tv Usa – ha rotto gli indugi. Non è l’unico: è già lungo l’elenco dei residenti in quartieri di prestigio che ricevono offerte allettanti – anche il doppio del valore di mercato dei loro alloggi – da agenti immobiliari che faticano a trovare case-trofeo per la tribù dei miliardari chiamati a Washington da Trump e per imprese e lobbisti che si muovono al loro seguito.
La stampa si interroga sul futuro dell’America: sta nascendo un’oligarchia di ricchi, visto che tra gabinetto e ruoli di primo piano dell’Amministrazione, il presidente ha già dato incarichi ad almeno una dozzina di miliardari? Visto dalla prospettiva immobiliare la risposta è che l’onda degli oligarchi, anzi dei broligarchs, monopolisti della tecnologia, è già realtà.
Sembra di rivedere quanto accaduto nei decenni scorsi a San Francisco: mercato delle case inflazionato da un esercito di giovani tecnologi divenuti improvvisamente ricchi, con la rivolta dei cittadini dai redditi normali costretti ad andarsene o adattarsi a vivere in un mondo divenuto per loro troppo costoso. Fino alle proteste coi bus che facevano la spola tra la città e i campus delle aziende della Silicon Valley presi a sassate.
Forse perché consapevole di questi problemi, il nuovo ministro del Tesoro, il finanziere Scott Bessent, sta negoziando una casa da «soli» 7 milioni di dollari nel quartiere di Georgetown. E i turbomiliardari Jeff Bezos e Peter Thiel non contribuiscono a questa inflazione. Il fondatore di Amazon ha comprato e trasformato da tempo una fabbrica tessile a Kalorama, il distretto dove vivono anche gli Obama, mentre il capo di Palantir ha appena festeggiato la presidenza Trump con un party nella sua sontuosa villa di Woodland Drive, a due passi dall’Osservatorio, residenza del vicepresidente: JD Vance, una sua creatura.
E Elon Musk? Anziché una villa, pare voglia comprare un albergo da trasformare in club esclusivo, vicino al suo nuovo ufficio nell’Eisenhower Building, di fronte alla Casa Bianca. Sempre che duri.