L’Adige, 24 gennaio 2025
Benko è stato arrestato
Indagato in quattro Paesi – Austria, Germania, Liechtenstein, Italia – René Benko è stato arrestato, nell’ambito dell’inchiesta sul crac miliardario del gruppo “Signa”, ieri mattina nella sua villa di Igls, piccolo centro vicino ad Innsbruck. L’immobiliarista austriaco, 47 anni, è stato protagonista, dall’inizio degli anni Duemila, di una vertiginosa ascesa e di una altrettanto rapida caduta. Assistito dall’avvocato Norbert Wess, dopo l’interrogatorio, in serata è stato trasferito nel carcere di Josefstadt, a Vienna. Prevista già per oggi l’udienza: in caso di convalida potrebbe essere trattenuto in custodia cautelare per 14 giorni. Oltre all’arresto, nella giornata di ieri sono state effettuate anche perquisizioni domiciliari sia alla villa di Benko ad Igls che nel suo appartamento di Vienna.Il crollo di un imperoIl provvedimento restrittivo non riguarda direttamente l’inchiesta “Romeo” della Procura di Trento sugli intrecci tra affari e politica, che poche settimane fa aveva chiesto il suo arresto (richiesta rigettata in quanto cittadino austriaco); la misura è stata adottata nell’ambito dell’indagine della Procura anti-corruzione di Vienna (Wksta) relativa al crac miliardario del gruppo “Signa”, da lui fondato nel 2004, che operava in tutta Europa e aveva importanti interessi anche in Alto Adige e Trentino, in particolare nel basso Garda. L’ arresto è stato motivato dal rischio di inquinamento di prove e dal pericolo di reiterazione. Ricordiamo che a Bolzano il gruppo, rappresentato fino alla primavera dello scorso anno dal commercialista Heinz Peter Hager, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Romeo”, ha realizzato il WaltherPark e il Gries Village.
L’inchiestaBenko – secondo gli investigatori che hanno chiesto la misura cautelare – avrebbe falsificato una fattura e tentato di nascondere beni. In questo modo, avrebbe tentato di «eludere l’accesso delle autorità, dei fiduciari e dei creditori». Gli investigatori avrebbero scoperto l’occultamento di beni attraverso «intercettazioni telefoniche, analisi di intelligence e dichiarazioni di partner commerciali, dirigenti e dipendenti». Per gli inquirenti austriaci, Benko era «il proprietario effettivo» della Fondazione privata Laura, nascondendolo però durante la procedura di insolvenza personale. Ricordiamo che fino a poche settimane fa amministratore delegato della Fondazione era il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager. Secondo la stampa austriaca, la Fondazione Laura, gestita formalmente dalla madre dell’imprenditore, pagava un affitto mensile di 238.500 euro per la villa, nella quale viveva tuttora il figlio e nella quale ieri è stato arrestato.La villa sul Garda.Nel provvedimento la Procura anti-corruzione di Vienna cita, tra l’altro, la Villa Eden a Gardone che l’immobiliarista austriaco avrebbe venduto, senza un adeguato corrispettivo, ad una società di investimento lussemburghese. Benko si concedeva spesso qualche giorno di relax sul Garda e nonostante la parabola discendente fosse già iniziata da un po’, nei mesi scorsi era stato immortalato durante una gita in barca sul lago. La foto era stata pubblicata a dicembre dalla “Kronenzeitung”. Lo scatto mostrava il tycoon al volante del suo potente motoscafo blu. «Doveva essere chiaro a tutte le persone coinvolte che l’imbarcazione non poteva più essere utilizzata una volta aperta la procedura di insolvenza», aveva dichiarato il curatore fallimentare Andreas Grabenweger.
I filoni d’indagineIn Austria sono in corso diversi procedimenti con vari filoni che hanno sempre al centro gli affari milionari del tycoon, apprezzato e corteggiato fino a poco tempo fa dal mondo economico e politico internazionale. L’ultimo riguarderebbe il presunto «utilizzo a scopi personali» di oltre un milione di euro di fondi Covid per il suo albergo di lusso Chalet N a Lech am Arlberg. In Germania, invece, si sono attivate già la scorsa primavera le Procure di Berlino e Monaco, tra l’altro per l’insolvenza del famoso e storico centro commerciale KaDeWe. Gli investigatori nel Liechtenstein stanno analizzando la rete di fondazioni del gruppo Benko. Finora, però, solo l’Italia, su iniziativa della Procura di Trento, all’inizio di dicembre aveva chiesto il suo arresto per una serie di operazioni immobiliari nel nord Italia. Secondo gli investigatori, sarebbe stato lui, assieme ad Hager, il regista. Ma la richiesta era stata respinta in quanto Benko è cittadino austriaco. Qualcosa potrebbe cambiare dopo il suo arresto? È possibile.La collaborazione investigativa fra la Procura di Trento e l’autorità giudiziaria austriaca va avanti in maniera proficua da un paio d’anni. Inoltre è stato attivato l’Oei, l’ordine europeo di indagini, per due volte. Si tratta di uno strumento che consente all’autorità giudiziaria di ottenere atti di indagine effettuati in un altro Paese dell’Unione Europea al fine di raccogliere elementi di prova e atti investigativi.