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 2025  gennaio 23 Giovedì calendario

OpenAi vuole regalare più anni a tutti

OpenAi ha recentemente annunciato progressi significativi nella ricerca sulla longevità attraverso lo sviluppo di un modello di intelligenza artificiale chiamato Gpt-4b micro, progettato specificamente per applicazioni biologiche e biotecnologiche. Questo progetto è il risultato di una collaborazione con Retro Biosciences, una startup focalizzata sull’estensione della vita umana, sostenuta finanziariamente da Sam Altman, ceo di OpenAI.
Il modello mira a ottimizzare i processi di riprogrammazione cellulare tramite la modifica dei fattori Yamanaka, proteine che possono trasformare cellule adulte, come quelle della pelle, in cellule staminali pluripotenti.
Queste cellule sono fondamentali per la rigenerazione dei tessuti e la creazione di organi bioingegnerizzati.
A differenza di altri modelli che in passato abbiamo analizzato in questo spazio, come AlphaFold di DeepMind, che prevede la struttura delle proteine, Gpt-4b micro si concentra sulla modifica e ottimizzazione delle proteine esistenti per migliorare l’efficienza della riprogrammazione cellulare. I test iniziali hanno mostrato che le proteine progettate dal modello sono più efficaci rispetto a quelle sviluppate tradizionalmente, migliorando significativamente i processi di ringiovanimento cellulare.
Da un punto di vista scientifico e tecnologico, questo modello di intelligenza artificiale sembra promettere diversi risultati. Retro Biosciences stima che queste tecnologie potrebbero prolungare l’aspettativa di vita umana di almeno 10 anni e diversi ricercatori sostengono che l’applicazione dei fattori Yamanaka potrebbe accelerare la creazione di organi bioingegnerizzati e fornire riserve di cellule sostitutive per trattamenti medici avanzati.
OpenAi e Retro Biosciences hanno dichiarato l’intenzione di pubblicare i risultati della loro ricerca, favorendo collaborazioni future nel campo della biotecnologia.
Di fatto questo progetto rappresenta un passo concreto verso l’integrazione tra intelligenza artificiale e biologia, aprendo nuove prospettive per migliorare la qualità e la durata della vita umana. Tuttavia, sorgono alcune domande etiche.
Esiste una radicale differenza tra un mezzo che si presenti come curativo di qualche patologia e un mezzo che invece voglia migliorare ( enhancement) il soggetto umano.
Sviluppare uno strumento che invece di curare le patologie più gravi che affliggono molti si focalizzi sul migliorare le attese di vita dei pochi che potranno permetterselo sembra essere un lampante esempio di come le IA possano di fatto essere un moltiplicatore delle disuguaglianze.
Infine, se le più cruente lotte sociali dei secoli scorsi sono state per affermare come la dignità umana ci faccia tutti uguali senza differenze in etnia, pensiero o credo, non rischiamo di introdurre un tipo d’uomo diverso, e migliore, per sua volontà? Cosa può significare questo per una società democratica?
Gattaca è un film che nel 1997 ha provato a esplorare queste frontiere. Forse ora non è più solo tema di fantascienza ma di un’etica che mai come ora si faccia algoretica