Il Messaggero, 23 gennaio 2025
La Banca centrale europea non si fa impressionare da Donald Trump
La Banca centrale europea non si fa impressionare da Donald Trump e tira dritto per la sua strada. Anzi, dal World Economic Forum di Davos Christine Lagarde ha per la prima offerto delle indicazioni di massima su quello che l’Eurotower di Francoforte considera essere il “tasso neutrale”, cioè quello che non stimola né frena la crescita economica. Insomma, il punto di arrivo della serie di tagli dei tassi d’interesse che la Bce ha cominciato nel giugno dello scorso anno dopo la stagione dei rialzi per domare l’inflazione a doppia cifra. «Il livello del “tasso neutrale” è difficile da definire con esattezza, ma probabilmente è compreso tra l’1,75% e il 2,25%», ha precisato Lagarde. Con il tasso sui depositi, il principale strumento nella conduzione della politica monetaria della Bce, oggi al 3% dopo quattro tagli nella seconda metà del 2024 in risposta a una crescita debole a un’inflazione in deciso calo, le parole di Lagarde sembrano presagire che ci saranno ancora almeno tre mini-riduzioni di 25 punti base prima che Francoforte riponga le forbici nel cassetto. Il prossimo – atteso – dovrebbe arrivare tra una settimana, il 30 gennaio, alla prima riunione del nuovo anno del consiglio direttivo. «La nostra direzione è molto chiara», ha aggiunto la numero uno dell’Eurotower, prima tuttavia di confermare «l’approccio graduale» nella riduzione del costo del denaro mantenuto fino ad ora, per raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2%. A dicembre, trainato dai prezzi dell’energia, il dato era stato del 2,4%, il terzo lieve aumento mensile consecutivo. C’è fiducia anche tra i falchi dell’Eurosistema, come il governatore olandese Klaas Knot, che prevede già un secondo ritocco il 6 marzo, mentre tra le colombe il governatore della Banque de France François Villeroy de Galhau si è spinto fino a stimare che il tasso sui depositi si assesterà «attorno al 2% entro l’estate». E se Trump dovesse applicare i dazi? «Allora dovremo accelerare il ritmo delle riduzioni», ha detto il collega greco Yannis Stournaras.