Il Messaggero, 23 gennaio 2025
I campioni che tornano alle origini per salvare le società cui devono tutto
Prima o poi si torna sempre a casa. I luoghi comuni, come spesso accade, per quanto noiosi hanno sempre un fondo di verità. Vale per tanti calciatori che dopo aver terminato le loro carriere e aver girato il mondo, hanno deciso di guardarsi indietro e acquistare la società da cui il loro percorso ha avuto inizio.STORIE ITALIANE Il caso più eclatante è quello di Sergio Pellissier. L’attaccante ha indossato la maglia del Chievo Verona dal 2002 al 2019 e quando tre anni dopo, il club gialloblù è sparito dal calcio professionistico, Pellissier ha fondato la società dilettantistica Clivense, iscrivendola al campionato di Terza Categoria, assumendo un ruolo inedito: quello di presidente-giocatore. L’idea però di far rivivere in qualche modo il Chievo non è mai del tutto tramontata e così, appena un anno fa, la Clivense ha acquisito il marchio Chievo Verona che ora milita nel campionato di Serie D. Sulla scia del collega si è accodato anche Andrea Caracciolo. Gli appassionati calcistici lo ricordano soprattutto con la maglia del Brescia e per la sua esultanza a braccia aperte che gli è valso il soprannome di “Airone”. Il bomber, uno dei più apprezzati dagli amanti del fantacalcio per i gol che riusciva a segnare anche in squadre di bassa classifica, ha chiuso gli scarpini in una scatola nel 2022 dopo una stagione in Eccellenza con il Lumezzane ma è proprio da qui che ha avviato una seconda carriera, quella dirigenziale: da direttore sportivo è diventato il presidente a cui i proprietari hanno affidato le sorti del club che attualmente disputa il campionato di Serie C. Spostandoci a Roma, sono tanti i calciatori che hanno voluto in qualche modo “ringraziare” quelle società che hanno ospitato su quei campi di terra le loro prime giocate da aspiranti campioni. Alberto Aquilani, dopo aver vestito le maglie della sua Roma ha indossato anche quelle di Milan, Juventus e Liverpool ma il legame con la Spes Montesacro non è mai venuto meno, e così il centrocampista elegante apprezzato da tutti gli allenatori, oltre alla carriera da tecnico ha anche deciso di investire in quella squadra di quartiere che lo ha visto diventare grande. Un rapporto viscerale è anche quello che lega Edoardo Bove alla Boreale, un’istituzione del football romano. Il mediano della Fiorentina è diventano uno dei soci del circolo di Via della Camilluccia e ha contribuito in modo importante alla ristrutturazione dei campi. Anche i grandi campioni internazionali non sono immuni al sentimento e quello che alcuni considerano il più grande calciatore moderno dopo Diego Armando Maradona, è riuscito a coronare il sogno di possedere il club che lo ha fatto conoscere a tutto il mondo: Luis Nazàrio de Lima, per tutti Ronaldo “il fenomeno”.PRESIDENTI STARIl brasiliano che ha segnato la storia recente di questo sport nel 2021 ha acquisito il 90% delle quote del Cruzeiro, con cui tra il ’93 e il ’94 realizzò quarantaquattro gol in quarantasette presenze. Ronaldo oggi non è più il patron dei biancoblu come Andrés Iniesta che tra il 2011 e il 2011, staccò ben due assegni per salvare l’Albacete dal fallimento. “Don Andrés” è una bandiera del Barcellona con cui ha vinto tutto ma dai sei ai dodici anni, prima di approdare nelle giovanili blaugrana, aveva vestito proprio la maglia dell’Albacete, distante appena settanta chilometri dalla sua Fuentalbilla. Particolarmente romantica è anche la storia di Paul Scholes, un tempo bandiera dello United che ha convinto i suoi ex compagni Ryan Giggs, Nicky Butt, Phil e Gary Neville ad accompagnarlo nell’investimento sul Salford City, una squadra nella quale il pupillo di “Sir” Alex Ferguson non ha mai giocato ma che rappresenta la sua città.