Libero, 21 gennaio 2025
Senzatetto si suicida in un parco a Milano
Notte fonda in largo Marinai d’Italia. Un ragazzo si muove nell’oscurità con una corda in mano, sceglie un albero e in un attimo di disperazione si impicca. Il tutto ripreso dalle telecametre di sorveglianza del Comune. Purtroppo non è la trama di un film horror ma quanto accaduto realmente nella notte tra mercoledi 15 e giovedi 16 gennaio. Una tragedia maturata nel contesto del degrado che da anni ormai caratterizza l’area del “Formentano” vicino alla bocciofila. Poco si sa a proposito della vittima se non che si tratta di un giovane di colore poco più che ventenne e privo di documenti di riconoscimento. L’identificazione certa di quello che al momento sembra essere un immigrato irregolare avverrà solo quando verrà effettuata una autopsia la cui data non è ancora stata fissata. Secondo alcuni residenti il giovane straniero prima di commettere il tragico gesto si sarebbe mosso per giorni nei pressi della bocciofila al centro del parco.
Una struttura di proprietà del Comune che negli ultimi 8 anni è diventata bivacco per sbandati dediti al consumo di alcol e droga. Clochard che impediscono regolarmente agli inziani della zona di giocare a boccie nello spazio loro riservato. Al vertice del gruppo di sbandati ci sarebbero anche un paio di extracomunitari che nel corso del tempo avrebbero costituito un vero e proprio racket facendo pagare agli altri senza tetto una “tassa” per dormire al coperto.
Una situazione grave, quella del campo di boccie, denunciata più volte alle autorità da parte di residenti della zona e cittadini che frequentano il parco, senza però essere mai riusciti a ottenere risposte risolutive. Proprio per questo, quando la mattina di giovedì i residenti hanno notato i lampeggianti blu dei mezzi di soccorso, non si sono affatto stupiti. Alcuni di loro immaginavano che prima o poi sarebbe successo qualcosa di grave ma nessuno si sarebbe aspettato un fatto tanto grave e che a perdere la vita fosse un ragazzo così giovane, in un modo così violento. Tanto che nelle prime ore non credendo alla tesi del suicidio tra gli abitanti della zona si era diffusa la voce che l’immigrato potesse essere stato ucciso.
Sebastiano Gravina, presidente del Comitato Quartiere XXII Marzo, è stupito e sconvolto: «Questa morte violenta sia un monito per chi fino ad oggi non ci ha voluto ascoltare», dice riferendosi alla situazione di degrado più volte denunciata al Comune. Della stessa opinione Francesco Rocca, consigliere comunale in quota Fratelli d’Italia, che racconta di avere chiesto 6 mesi fa una commissione sicurezza per risolvere il problema del “Formentano”. «Ad oggi non ho ancora ricevuto risposta» spiega raccontando di considerare «inconcepibile che si tolleri una situazione di simile degrado a meno di un chilometro dal Duomo».
Anche Mario Furlan, fondatore dei City Angels, si dice profondamente turbato dall’accaduto e racconta che purtroppo non è la prima volta che un clochard decide di togliersi la vita. «Molti senza tetto soffrono di disturbi psichiatrici spesso aggravati da alcol e sostanze stupefacenti» spiega Furlan «l’ascolto è fondamentale ma purtroppo non sempre basta». Per questo il fondatore dei City Angels auspica che si costituiscano presidi psichiatrici che possano aiutare i clochard con problemi mentali.