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 2025  gennaio 21 Martedì calendario

L’Europa autorizza la farina di grillo

Il mulino è aperto. L’Unione Europea ha dato il via libera alla farina di grilli, mamma mia che orrore! E perché mai? Chi la vuole la proverà, se gli piace continuerà a comprarla, se non gli piace potrà continuare a prendere la farina che preferisce. Per quanto mi riguardo non l’ho mai provata ma la proverò (purché me la consegnino a domicilio perché non esco di casa e non vado a caccia di grilli, d’altra parte non vado neanche a caccia di mucche ma ordino McDonald’s). A parte che nessuno ci obbliga a prendere la farina di grilli, che oltretutto ha superato ogni test di sicurezza alimentare e nel caso in questione non c’è niente che non sia salutare (a parte vivere, più si invecchia, meno è salutare).
È una questione di mentalità, e quello che ci sconcerta perché al momento sconvolge le nostre convinzioni, ciò che siamo abituati a mangiare, spesso senza conoscerne la storia. In ogni caso vi fanno paura i grilli? Potreste averli già provati, senza saperlo, nel panettone con farina di grilli noto come PanCricrì, novità proposta da una pasticceria piemontese nelle ultime feste.
Comunque, consideriamo l’aragosta.
È un piatto prelibato. Già, l’aragosta, molto geneticamente vicina agli insetti (come scrisse David Foster Wallace «le aragoste sono in sostanza enormi insetti marini», e pensate che all’inizio del secolo scorso era considerato un cibo da poveri, da poverissimi, come mangiare i topi, né più né meno. Eppure oggi è raffinatezza culinaria e anche di lusso, pensate come cambiano i tempi.

Stessa cosa per la farina di grilli, la ragione per cui l’Ue l’ha approvata è che non solo non è dannosa, non solo è proteica e non ha nessun tipo di controindicazione (anzi), ma potrebbe anche essere migliore della farina di grano. Ma magari non vi piace. O magari. Sappiate che nessuno vi obbligherà a utilizzarla al posto della farina normale, perché il mercato comune europeo è questo, e in ogni caso: se piacesse, grilli italiani non ne abbiamo?