la Repubblica, 21 gennaio 2025
L’arrivo di Hamilton a Maranello
Maranello – Le scarpe di vernice nera luccicano sotto la pioggia. Sono le tre del pomeriggio in una Maranello dal clima british quando Lewis Hamilton muove i primi passi tra le braccia dei tifosi zuppi che lo aspettano dall’alba davanti all’ingresso della Ferrari. È il sette volte campione del mondo che fa cenno a chi lo accompagna, tra cui il presidente John Elkann in sneakers, di avvicinarsi al centinaio di persone che urlano «Lewis, sei grande!». Molto signorile nel completo doppiopetto nero, camicia bianca, cravatta nera e cappotto lungo. Treccine di capelli legati in uno chignon. Sorriso solare, gesticola già come un italiano e in italiano col pollice su chiede: «Come stai? Tutto bene? Siete contenti?». «It’s Hammer time» grida qualcuno citando il suo ingegnere in Mercedes, Bonnington, per scandire le 35 falcate a martello verso la sua nuova gente. Giovani, anziani, gli operai delle carrozzerie delle stradali, la Roma, la 296 e la 12 cilindri, reduci dal turno delle sei del mattino: «Chissà se verrà a mensa come Sebastian Vettel». Menu vegano? A pranzo un catering varca l’ingresso di via Enzo Ferrari 27.Primi sapori di vita nuova, a 40 anni, per la star inglese: «Ci sono giorni che sai ricorderai per sempre. Oggi, il mio primo da pilota della Scuderia Ferrari HP, è certamente uno di quelli». Parole scritte, ma pare di sentire la voce emozionata: «Una parte di me ha sempre tenuto stretto il sogno di correre in rosso. Non potrei essere più felice oggi che questo sogno si realizza. Sono incredibilmente grato a John Elkann, Benedetto Vigna, Fred Vasseur e a tutti in Ferrari per avermi reso parte di questa famiglia». La Scuderia posta due ciotole per cani e scrive “The Dogs: la famiglia Ferrari aumenta”, riferendosi a Roscoe, il bulldog di Lewis, e a Leo, il bassotto di Charles. Hamilton, che dorme in un luogo top secret, non è qui per una passeggiata. «Sono entusiasta di iniziare questa nuova era e di cominciare a lavorare con un gruppo di persone di talento e stimolanti, che mi hanno accolto calorosamente. Mi impegnerò per dare il massimo per il team, per l’azienda e per i tifosi. Oggi iniziamoun nuovo capitolo della storia di questa iconica squadra, e non vedo l’ora di scoprire le pagine che scriveremo insieme».Le vogliono leggere tutti. Anche M., arrivata da Malta, («Solo le iniziali, il mio fan club potrebbe ingelosirsi») con un desiderio: «Vederlo con la tuta rossa». C’è chi si accredita il primo scatto quando poco dopo le dieci Lewis scende da un van dai vetri oscurati: è lo youtuber Giuseppe Chiaromonte da Sassuolo, 34 anni, laurea in economia aziendale, che sul canale Race_day pubblica la sequenza («Adoro Alonso, ma Hamilton produrrà molto interesse per noi della rete»). La febbre Hamilton sale, misura Luigi Zironi, sindaco di Maranello, 17 mila abitanti: «Sarà un’emozione fortissima vedere al volante delle “nostre” rosse uno dei migliori di sempre». Chi ha guardato Hamilton negli occhi, come alcunidipendenti ora al Planet cafè, dice: «Ha dato la mano a uno a uno, ha due anelli del valore delle nostre case. Un’aria di serietà e solennità che non sentivamo da Schumacher».Nella piazzetta intitolata al campione tedesco sulla pista di Fiorano dove domani, meteo permettendo, dovrebbe fare i primi giri su un’auto vecchia con Charles Leclerc, le foto accanto alla F40, la sua supercar preferita. Poi la visita nella casa di Enzo Ferrari insieme all’ad Benedetto Vigna e al team principal, Fred Vasseur. Nel quartier generale, l’incontro con Piero Ferrari e i manager, le visite ai reparti che proseguono anche oggi, oltre a riunioni tecniche e al lavoro al simulatore. Ai tifosi firma bandiere, cappellini, magliette, poster. Si concede ai selfie. Chloe, 8 anni, è partita all’alba da Asola (Mantova) con la famiglia: «Ce l’ho fatta, ho l ’autografo sul berretto!». Papà Fabio Sandrini, operaio, 47 anni, cura la pagina Instagram “La Ferrari si ama” ed è qui con la moglie Carla, gelataia, e l’altra figlia, Asia, 17 anni, estetista. Tornano domani per stendere sul cavalcavia sopra Fiorano uno striscione di 11 metri (“Fino a ieri rivale, ora uno di noi”): «Temevamo che non venisse tra i tifosi, invece eccolo, si farà amare». Lewis fa il gesto “ci vediamo dopo” e mentre si allontana in un elegante total black,gli lampeggiano le suole delle scarpe: sono rosse.