il Fatto Quotidiano, 20 gennaio 2025
Da compagni sulle barricate a nemici in duello
«I libri servono a generare nuovi libri». Soprattutto se sono grandi libri, capolavori e classici della letteratura come I miserabili di Victor Hugo. E proprio da poche righe che Hugo dedica nel suo romanzo-fiume a due uomini esistiti realmente, cioè i rivoluzionari del giugno 1848 Emmanuel Barthélemy e Frédéric Cournet, lo scrittore e giornalista Olivier Rolin ha preso le mosse per condurre un’indagine nel cuore del 1800 con lo scopo di ricostruire le esistenze dei due e le circostanze che li portarono ad affrontarsi in un duello, che fu fatale, nell’esilio inglese.
Il libro di Rolin, che è tra gli autori più apprezzati dal pubblico francese (nel 2012 l’académie française gli ha conferito il Grand Prix de littérature Paul Morand), s’intitola All’ultimo sangue. Intorno a una pagina dei “Miserabili”, è stato pubblicato di recente dalle Edizioni Settecolori nella traduzione Daniela De Lorenzo. Una storia vera di duellanti, dunque, come avrebbe potuto narrarla Joseph Conrad, che di duellanti se ne intendeva. Ma qui non si tratta, come nel racconto conradiano, di ufficiali di cavalleria ai tempi di Napoleone I, bensì di un operaio meccanico dalle idee radicali, Barthélemy (scrive Hugo: «Barthélemy, quand’era il momento, inalberava una sola bandiera; la bandiera nera»), e di un ex ufficiale di Marina, Cournet, assai più moderato.
Il destino li conduce a Londra, nel 1852, e nella capitale del Regno Unito gli ex compagni di lotta e ora di esilio giungeranno a odiarsi selvaggiamente. Dice Rolin che Barthélemy, seguace di Auguste Blanqui, «odia Cournet in quanto sostenitore di Ledru-rollin», ma lo odia in particolare «in quanto borghese e, per di più, borghese sbruffone». Finirà malissimo per tutti e due: uno (Cournet) morto nel duello, l’altro (Barthélemy) decapitato per volere della giustizia britannica. Narra Hugo: «Chi ha visto erigersi davanti agli occhi, sotto lo sfolgorante cielo azzurro di giugno, questi due tremendi capolavori della guerra civile, non lo dimenticherà mai». Sono le parole che hanno dato il via al libro di Rolin, che spiega in questo modo il senso della sua indagine avvincente e accurata: «In un capitolo de I Miserabili, Victor Hugo ricorda così le due più formidabili barricate dell’insurrezione parigina del giugno 1848 di cui fu testimone, ma anche protagonista. Alla testa di una di esse c’è un ragazzo tragico, operaio meccanico, dietro l’altra un truculento gigante, ex ufficiale di marina. Emmanuel Barthélemy, l’operaio, e Frédéric Cournet, il marinaio, non sono dei personaggi di fantasia: sono realmente esistiti. Per quanto si siano battuti dalla stessa parte in quei giorni sanguinosi, diverranno nemici mortali». Continua Rolin: «Hugo riassume il loro destino furiosamente romanzesco e romantico in poche righe che mi hanno dato voglia di ricostruire dall’inizio alla fine, da Parigi a Londra, la storia incrociata di due figure dimenticate delle rivoluzioni del XIX secolo. Si vedono in essa barricate, il carcere, evasioni, un colpo di Stato, un duello mortale, un certo numero di omicidi, il patibolo e vi fanno la loro comparsa figure come Karl Marx e Napoleone III. E lo stesso Victor Hugo, e scusate se è poco. Questo è il libro». Un bel libro, insomma.