la Repubblica, 20 gennaio 2025
Doualla, record di corsa a 15 anni
Il 7”23 di Kelly Doualla sui 60 metri indoor è il nuovo record europeo Under 18, il 4° tempo mai realizzato da un’italiana nella gara più breve dell’atletica. Doualla ha 15 anni, è nata a Sant’Angelo Lodigiano da genitori originari del Camerun, ha un fratello calciatore (Seconda categoria). «La chiami alle 18, sta facendo i compiti», dice sua madre, Hortense, operatrice socio-sanitaria come suo marito Rudolph.Cosa stava studiando, Kelly?
«Con una compagna stavo lavorando a una ricerca di scienze sulle auto elettriche. Sono al 2° anno del liceo delle scienze applicate con curvatura sportiva».Ha vinto ad Ancona dando 17 centesimi alla seconda.
«Ero confusa, non ho visto subito il tempo, ma ho sentito un grande boato del pubblico. Le gare sono il mio ambiente naturale. E poi non ho ancora mai perso».
Negli allenamenti la battono, quando la battono, solo i suoi colleghi maschi. Ha detto il suo coach Walter Monti: “Kelly deve abituarsi anche a perdere”.
«Dovrò essere pronta. Devo anche abituarmi agli arrivi spalla a spalla, a gare più combattute. Ma nel Memorial Giovannini mi sono proprio piaciuta».
Cosa le è piaciuto?
«Ho corso fluida, sciolta. E sto imparando a gestire le braccia: di solito vanno di qua e di là».
Ci racconti la giornata.
«Mi sono svegliata alle 6, corsa in stazione a Milano, treno per Ancona. Pranzo, riscaldamento, gara. Infine un altro treno per tornare a casa. Volevo anche studiare, avevo dietro i libri, ma sono rimasti in borsa: troppo stanca, troppo felice».
Il video della sua gara impazza sui social.
«Io uso Instagram quasi solo per postare le mie gare e dare appuntamento ai tifosi. O per raccontare le uscite con gli amici».
Il minimo per gli Europei élite di Apeldoorn è lontano appena 3 centesimi.
«È a portata di mano, sì, mi piacerebbe un sacco. A 15 anni è una cosa impensabile. Ma mi viene così naturale correre».
Qual è la sua settimana-tipo?
«Scuola dalle 8 alle 12.50, cinque giorni su sette al campo, a San Donato Milanese, mi accompagna mio padre quando può, o vado in pullman».
Ha mai subito episodi di razzismo?
«No. Ma mi saprei difendere».
I suoi miti?
«Shelly-Ann Fraser-Pryce e Sha’Carri Richardson. Quanto sarebbe bello incontrarle in pista, un giorno».