Corriere della Sera, 20 gennaio 2025
Nostalgia russa per l’impero austro-ungarico
Se qualcuno in Russia che può parlare (quasi) alla pari con Vladimir Putin, questi è Nikolai Patrushev. Più anziano del presidente di un anno, Patrushev fu suo superiore quando entrambi operavano nel Kgb a San Pietroburgo al crepuscolo dell’Unione Sovietica. Da allora la loro ascesa si è sviluppata in parallelo, mentre i due si sospingevano a vicenda verso il potere, la dittatura e la creazione di uno stato totalitario organizzato per la guerra. Oggi Patrushev è consigliere del presidente dopo essere stato capo del Fsb, quando nel 1999 insabbiò gli indizi secondo i quali sarebbe stato lo stesso servizio segreto a provocare una serie di attentati attribuiti a «terroristi ceceni». Putin reagì con bombardamenti a tappeto su Grozny, facendosi conoscere come premier fermo e determinato e arrivando così alla presidenza.
Acqua passata. Più di un quarto di secolo dopo i due restano vicini, benché Patrushev sia forse persino più aggressivo di Putin. Di certo ha influenza su di lui. Per questo sono utili le parole che l’uomo-ombra del dittatore ha affidato giorni fa alla «Komsomolskaya Pravda» perché Patrushev non solo ha minacciato di sopprimere la Moldavia e attaccare i Paesi baltici; non ha detto solo che tra un anno l’Ucraina potrebbe non esistere più, mentre il Cremlino è disposto a parlare con l’America di Donald Trump, non con «Londra o Bruxelles». Secondo lui, soprattutto, l’Unione europea «ha perso il diritto a parlare in nome di Ungheria, Slovacchia, Austria e Romania» le quali «hanno una posizione equilibrata». In effetti sono i governi più filorussi oggi o, potenzialmente, in un futuro prossimo. Ma sono anche i territori dell’antico impero austro-ungarico, quando si alleò alla Russia imperialista fino all’innesco della Grande Guerra. Non c’era bisogno che Patrushev ci ricordasse la posta dell’aggressione all’Ucraina: non solo il Donbass, ma l’ordine europeo e le aspirazioni su di esso di una potenza autoritaria. Ma ora, anche ai più sonnambuli in Italia, sarà più difficile fingere di non capire.