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 2025  gennaio 19 Domenica calendario

«Meghan? Aggressiva. E Harry voleva intervistare Putin»

Gli inglesi – men che meno gli americani – non sono scaramantici. L’esilio dorato di Harry e Meghan in California è cominciato a gennaio 2020, quando un summit allora segreto tra la regina Elisabetta, Carlo e William bocciò senza appello l’idea del fratello del futuro re e di sua moglie nella veste di reali «freelance», battitori liberi di svolgere il loro business con un piede dentro la famiglia reale e l’altro fuori. Appena scesi dall’aereo che li portò in Canada, prima tappa del viaggio con destinazione Montecito, California, dove tuttora vivono, esplose la pandemia. Adesso, cinque anni dopo, il reality show di Netflix With Love, Meghan che rappresenta probabilmente l’ultima chance della coppia per entrare nel mondo dello show-business e che doveva avere la grande premiere la scorsa settimana, è stato rinviato per il colossale incendio che ha distrutto Malibu, Pacific Palisades e altre zone di Los Angeles, e che sta tuttora ardendo nonostante l’impegno di 16 mila pompieri. Il debutto è ora rinviato a marzo.
Gli osservatori più attenti avevano ipotizzato, cinque anni fa, che la coppia ex-reale si sarebbe scontrata con un problema: lei è un’attrice televisiva, lui un nobile taciturno la cui esperienza di vita principale è stata il servizio nelle forze armate di Sua Maestà cioè sua nonna. Come trasformarli in entertainer? A oggi l’unico successo è stato il libro Spare-Il minore di Harry che parla della sua famiglia, e fu altissima l’audience per l’intervista con la quale raccontarono le loro infelicità a Oprah Winfrey.
Ma al di là del gossip sui Windsor, il resto del loro lavoro californiano non entusiasma. In un servizio di copertina allarmante, Vanity Fair americano racconta, dopo mesi di lavoro passato a raccogliere testimonianze anonime di ex collaboratori della coppia, quello che molti temevano. Un mix di velleitarismo e incapacità ha portato a vari fallimenti, dal podcast di Spotify alla audience non entusiasmante di Heart of Invictus, docuserie fortissimamente voluta da Harry che collabora ancora strettamente con le associazioni benefiche da lui fondate. E Meghan ha mobilitato donne famose per un programma di supporto a donne normali che tornavano in ufficio dopo la pandemia; ma è su With Love, Meghan che i Sussex puntano tutto.
Peccato che come dice a Vanity Fair una persona che ha lavorato a stretto contatto con la coppia (le fonti sono abbondanti e tutte poco favorevoli al duo), «Non ho idea di quali siano gli interessi di Harry oltre al polo. Non ho idea di come sia la sua vita interiore». Un apparente vuoto pneumatico che portò i manager di Spotify, disperati, a proporgli un podcast nel quale avrebbe dovuto recensire vari tipi di cioccolata calda, bevanda che gradisce. Harry ebbe l’idea del «podcast sociopatico» nel quale Putin, Trump, Zuckerberg da lui intervistati avrebbero dovuto parlare dei loro traumi infantili: ma non se ne fece nulla.
E Meghan? Aggressiva con lo staff (come dicevano a Londra). «Fredda e riservata nei confronti dei collaboratori… davvero, davvero, davvero orribile. Molto doloroso. Perché gioca costantemente… e sei destinato a essere gettato in pasto ai lupi in qualsiasi momento». Ma il virgolettato più allarmante è un altro: «Penso che se Meghan riconoscesse i suoi difetti o il suo contributo personale alle situazioni, invece di rimanere intrappolata in una narrazione da vittima, la percezione che gli altri hanno di lei potrebbe essere migliore».